Inner boutique hotel per avere uno stile di vita slow ovunque e apprezzare il quotidiano.
di Marzia Rosi
Questo è il terzo editoriale da quando thinka.it è evoluto nuovamente: da un “semplice” book blog a Book Blog & Slow Travel.
Provo a tirare le somme del mio vivere slow.
Premetto che vivere slow non significa (almeno non solo) andare in giro per boutique hotel con massimo 10 stanze, arroccati su una scogliera vista mare o vista vigneto. Certo quando capita, soprattutto nel mio caso che lavoro anche nel settore Wine, è il paradiso! ma se non si ha nel proprio quotidiano, uno stile di vita slow che ci consente di apprezzarlo appieno, quel momento (user experience) rischia clamorosamente di essere rovinato… neanche si dovesse trascorrere la notte in una catapecchia.
Non possiamo deresponsabilizzarci affidando alla “fuga” in luoghi lontani dal tempo la nostra quiete, perché appunto è la nostra quiete e ne abbiamo la responsabilità. Anche se, confesso, nonostante la difficoltà nel raggiungere questo risultato, è più un onòre che un ónere; almeno in questo caso.
Tornando a noi, non è così immediato abituarsi a rallentare.
Nonostante si pensi che possa essere qualcosa a cui ci si abitua in un secondo, “tanto basta viaggiare e ritrovarsi in luoghi davvero suggestivi. e belli al punto che sembra siano nati per essere affissi, nella nostra bacheca social preferita”, non è affatto così. Di immediato infatti in tutto questo, c’è solo il conto in banca che scende, quando paghiamo l’experience (pienamente vissuta?) al check out.
Oramai lo so: il rallentare parte prima dal nostro quotidiano, dal trovare il modo di sentire profondamente noi stessi e il ritmo che più ci appartiene. É un qualcosa su cui io per prima porto la mia attenzione ogni giorno, e ogni giorno sempre di più provo a trovare quell’incastro perfetto (meglio noto come routine) che ovunque io sia, e ovunque tu sia, ci permette di rimanere in equilibrio con noi stess*.
Penso di aver sempre odiato la parola routine, perché non ne ho mai colto davvero il significato profondo. In questo mese invece, mi ritrovo ad ammettere che avere una routine, a patto che nasca dal nostro essere più autentico e profondo, è uno dei doni migliori che possiamo portare nella nostra vita.
A quel punto sarà il nostro quotidiano, la nostra vita e la nostra stessa casa, a sembrarci un meraviglioso boutique hotel, in cui abbiamo il privilegio di trovare sempre noi stess* e soprattutto di poter vivere ogni singolo giorno.
Un abbraccio.
E come sempre Be Rock,
Marzia