Parliamone

Roma, Gennaio 2021

Episodio 1

Anna Jozwiak & Marcos Fecchino

Good resolutions mean more than ever, a (almost) radical change in our routines. Consciousness, respect and honesty occupy the center of the discourse. We echo it and share through this choral story of fleeting moments that speak of gathering, sharing, caring and emotions in the city of big challenges. 

Parliamone

Valore

Chris Colls and Alexandra Agoston are one of the most inspiring couple of fashion industry. He, one of the most influential photographers, she is an international model; and both united throught their love of art, family life and shared dreams.

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Anna Jozwiak & Marcos Fecchino

Parliamone

Cambiamento

Chris Colls and Alexandra Agoston are one of the most inspiring couple of fashion industry. He, one of the most influential photographers, she is an international model; and both united throught their love of art, family life and shared dreams.

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Sed ut perspiciatis unde omnis iste natus error sit voluptatem accusantium doloremque laudantium, totam rem aperiam, eaque ipsa quae ab illo inventore veritatis et quasi architecto beatae vitae dicta sunt explicabo. Nemo enim ipsam voluptatem quia voluptas sit aspernatur aut odit aut fugit, sed quia consequuntur magni dolores eos qui ratione voluptatem sequi nesciunt. Neque porro quisquam est, qui dolorem ipsum quia dolor sit amet, consectetur, adipisci velit, sed quia non numquam eius modi tempora incidunt ut labore et dolore magnam aliquam quaerat voluptatem. Ut enim ad minima veniam, quis nostrum exercitationem ullam corporis suscipit laboriosam, nisi ut aliquid ex ea commodi consequatur? Quis autem vel eum iure reprehenderit qui in ea voluptate velit esse quam nihil molestiae consequatur, vel illum qui dolorem eum fugiat quo voluptas nulla pariatur?

Anna Jozwiak & Marcos Fecchino

PARLIAMONE

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    La felicità inizia da dentro? Si ma dall’intestino

    La felicità inizia da dentro? Si ma dall’intestino

    Copertina del libro “L’intestino felice” di Giulia Enders del 2014

    GROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

    La felicità inizia da dentro? Si ma dall’intestino

    L’intestino felice è un best seller alquanto unico, l’autrice Giulia Enders ci parla con un tono fresco e accattivante di quello che riguarda l’intestino e il conseguente nostro benessere ma anche del modo migliore in cui sedersi per fare la cacca!

    13 GENNAIO 2021 – ROMA

    GROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

    L’intestino felice di Giulia Enders. Ecco la mia recensione.

     

    É la prima volta in assoluto che mi capita di leggere un libro così! Ma non per l’argomento, cioè non è proprio diffuso che si abbia la passione per le varie paturnie intestinali, ne’ tantomeno che ci si metta a scrivere anche un libro, con tanto di simpatiche illustrazioni (e certo che dovevano essere simpatiche…mica potevano mettere le foto di gente mentre fa la cacca!)

    L’autrice de L’intestino felice è Giulia Enders mentre l’illustratrice è Jill Enders, sua sorella. Nonostante questa “divisione dei compiti”, per certi versi il libro è stato scritto a quattro mani dalle due sorelle, è infatti Jill ad aver consigliato Giulia durante la stesura, ed il risultato è questo fantastico libro che parla di cose molto tecniche come cacche varie e puzzette più o meno odorose, ma anche di cose più bon ton come villi intestinali, ghiandole, batteri e via dicendo.

    Possibile che un intestino molto malato abbia un odore così terribile e influenzi anche l’umore?

    Il tutto ha uno stile coinvolgente ed entusiasmante, adatto alla lettura sia prima che dopo i pasti, in bagno no per il semplice fatto che la prossima volta che dovrai andare a fare la cacca (si chiama cacca non pupù!) magari potrai seguire i consigli di Giulia Enders e dopo aver cambiato modo di stare sul water, potrai davvero avere un intestino felice.

    Alla fine come in tutto si tratta semplicemente di un po’ di sana collaborazione: se mangi in continuazione il povero intestino tenue, che pulisce la cucina subito dopo aver mangiato, andrà in tilt perché ci sarà sempre del cibo in entrata, ergo stop agli spuntini extra!

    Il water moderno esiste solo dal tardo XVIII secolo

    Oppure il fatto che ingurgitiamo praticamente di tutto e il nostro corpo comunque riesce a svolgere le sue funzioni? Parliamone: migliora la qualità di quello che mangi, Punto!

    Risulta quindi palese che il tuo intestino ha un cervello decisamente fantastico (è il secondo cervello di ciascuno di noi), quindi se con qualche reazione poco instagrammabile come mal di testa, vomito, diarrea, e flautolenze, ti dice che quella cosa gli fa male, dagli retta!

    Costituisce i due terzi del sistema immunitario.

    Mangia cibi delattosati e/o senza glutine. Ascolta il tuo corpo, altrimenti ti punisce con una psoriasi che poi voglio vederti come fai a scattarti l’ennesimo selfie, o a mettere gli shorts modello “Hot pants” come Cameron Diaz in Her Shoes (anche le protagoniste di quel film erano sorelle).

    L’intestino è in grado di raccontare tante cose su di noi che il cervello altrimenti ignorerebbe del tutto.

    Ironia a parte, la Enders ci fa scoprire tutta una serie di nuove ricerche e test scientifici che nel loro essere relativamente giovani (parliamo sempre di scoperte che richiedono tal volta decenni per essere testate sull’uomo) sono entusiasmanti. Se sei curioso/a puoi leggere il libro, nelle sue 237 pagine praticamente si legge da solo, ma ti consiglio davvero di farlo perché oltre ad essere un potente anti stress cattivo (perché se non lo sapevi esiste anche quello buono e si chiama eustress come ci spiega Osho)  ci fa comprendere con interessanti fattispecie la stretta correlazione tra benessere e cibo “adatto” al nostro corpo.

    L’intestino manda segnali a un’area del cervello preposta all’elaborazione dei sentimenti negativi

    Del resto la stessa autrice Giulia Enders confessa di aver avuto una brutta psoriasi, il che la costringeva a mettere ad esempio le calze in estate per evitare che il sangue uscito dalle escoriazioni le bagnasse i vestiti, e tutto cominciò dopo una cura antibiotica!

    È evidente che quando qualcosa ti tocca in prima persona sei mosso ad arrivare in profondità a quelle che sono le cause scatenanti, vuoi indagare perché hai bisogno di sapere come mai ad un certo punto il tuo corpo si è ribellato!

    L’esperienza personale mi aiuta a comunicarle alla gente.

    Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

    Tra i vari esempi di esperimenti su topolini da laboratorio, voglio citarne invece uno “umano” che mi ha colpita per la sua banalità e drammaticità.

    Parliamo degli abitanti dell’isola di Guam (non c’entrano nulla i fanghi anticellulite) In alcune zone dell’isola la popolazione introduce a nella sua alimentazione anche i semi di cycas revoluta,e proprio in queste zone gli abitanti avevano la tenenza a sviluppare i Morbo di Parkinson; ma nessuno avrebbe mai ipotizzato una correlazione. Si scopri che il legame c’era eccome, e risiedeva nel fatto che questi semi sviluppano una tossina quasi identica a quella prodotta dall’Helicobacter Pyroli, una creaturina ben nota a chi soffre in varia misura di patologie gastriche.

    L’intestino è l’organo sensoriale più grande del corpo.

    Ecco quindi un caso lampante di come non conoscere ciò che mangiamo e come il nostro corpo reagisce ad esso, causerà con elevata probabilità delle spiacevoli conseguenze.

    Ecco che adesso ti immagino mentre giri tra i vari supermercati alla ricerca dello yogurt che contiene il giusto probiotico (o era prebiotico!) e a leggere “devotamente” tutte le liste ingredienti di quello che compri…alla fine opterai per frutta e verdura perché non hanno etichette e poi lo sanno anche i bambini che contengono un sacco di fibra e vitamine e che quelle di stagione ci fanno un gran bene.  Inoltre dovendole masticare a lungo ci serve anche un sacco di saliva che oltre ad essere ricca di sali di calcio contiene opiorfina.

    Studi recenti attestano (…) proprietà antidepressive dell’opiorfina [contenuta nella saliva]

    Morale della favola, come possiamo sentire anche in una battuta di Scarlett Johansson in Lucy “mangia bio, starai bene”! 

    Buona cacca, anche se soffri di stitichezza.

    Se continuiamo a vivere “a misura di cucchiaio”, ci sfuggono tante cose meravigliose

    Info bibliografiche

    Titolo originale (tedesco):  Darm mia Charme. Alle über sin unterschätztes Organ

    Autore: Giulia Enders

    Illustratore : Jill Enders

    Prima pubblicazione: 2014

    Prima pubblicazione in Italia: aprile 2015

    La mia edizione: I edizione

    Editore italiano (la mia edizione): Sonzogno

    Collana: –

    Genere: Mente e corpo

    Numero di pagine: 237

    Preceduto da: –

    Seguito da: –

    Termini & Nomi

    • Rob Knight: biochimico
    • Microbiome and Health (Batteri intestinali e salute): conferenza del 2013 tenutasi a Lisbona 
    • Harvard: università degli Stati Uniti
    • Yale: università degli Stati Uniti
    • EMBL: di Heidelberg
    • Dov Sikirov: medico israeliano
    • Plasma
    • Fegato
    • Cistifellea
    • Cacca
    • Lingua
    • Polmoni
    • Vene
    • Arterie
    • Sistema linfatico
    • Esofago
    • Intestino tenue: avvolto da tre strati di muscolatura liscia
    • Intestino crasso
    • Cervello
    • Secondo cervello
    • Cuore
    • Ghiandole salivari
    • Orifizi delle ghiandole salivari
    • Saliva: sangue filtrato
    • Sali di calcio: contenuti nella saliva
    • Globuli rossi
    • Globuli bianchi
    • Calcio
    • Ormoni
    • Anticorpi
    • Batteri
    • Microbi
    • Enzimi batterici
    • Opiorfina: scoperta nel 2006, è un antidolorifico e antidepressivo contenuto nella saliva
    • Mucine: secrezioni mucose del tratto gastrointestinale e respiratorio, responsabili delle famose bolle di saliva
    • Anello linfatico di Waldeyer: tonsille
    • Tonsille
    • Tonsilla linguale: nome “tecnico” per lingua
    • Tessuto linfatico
    • Cellule immunitarie
    • Sistema immunitario: circa l’80% si trova nel nostro intestino
    • Malattie reumatiche: molte derivano dal malfunzionamento delle tonsille
    • Stomaco: organo che si piega come una borsetta sbilenca, il lato destro è molto più corto di quello sinistro
    • Addome
    • Bolla gastrica: responsabile delle eruttazioni
    • Fibre muscolari spiraliformi 
    • Sindrome di Roemheld:
    • Microcapsula
    • Villi intestinali
    • Microvilli
    • Glicocalici
    • Proteine
    • Grassi
    • Carboidrati
    • Sostanze grasse, zuccherose, albumose
    • Intestino cieco
    • Appendice vermiforme: appendicite
    • Randal Bollinger e William Parker: ricercatori americani (sull’appendicite e i batteri della diarrea)
    • Flora batterica
    • Vitamina K
    • Vitamina B12
    • Diammina (vitamina B1): utilizzata dal cervello per nutrire le cellule nervose e per avvolgerle in un mantello idrolipidico elettroisolante
    • Riboflavina (vitamina B2)
    • Enzimi
    • Vasi sanguigni: si dirigono dal fegato al cuore
    • Vasi linfatici: si dirigono direttamente al cuore
    • Diaframma
    • Acido grasso sintasi
    • Acido oleico
    • Acidi grassi saturi
    • Acidi grassi insaturi
    • Radicali liberi
    • Acido archidonico
    • Acidi alpha linoleici: proprietà antinfiammatorie
    • Oleocantale: effetto simile all’ibuprofene o all’aspirina
    • Amminoacidi: venti in totale
    • DNA
    • Metionina: aminoacido che manca ai fagioli
    • Lisina: aminoacido che manca al riso, al frumento, al seitan e al mais
    • Triptofano: aminoacido che manca al mais
    • Alghe spirulina
    • Amaranto
    • Fagopiro
    • Semi di chia
    • Soia
    • Quinoa
    • Tufo: fama di sostituto della carne
    • Celiachia
    • Sensibilità al glutine
    • Gruppi sanguigni: A B AB 0 DQ2 DQ8
    • Lattosio:
    • Fruttosio: zucchero della frutta
    • Galattosio:
    • Leptina: segnale biochimico responsabile del senso di sazietà
    • Sindrome di Gilbert: chi ne è affetto (come me) ha una scarsa tolleranza al paracetamolo
    • Scala delle feci di Bristol: messa a punto nel 1997
    • Ken Heaton: medico inglese che mette a punto originariamente la scala delle feci
    • Sistema nervoso dell’intestino:
    • Muscolatura liscia: insensibile, presente anche all’interno dell’intestino
    • Muscolatura striata: sensibili presente anche all’interno dell’intestino
    • Occhi
    • Naso
    • Bocca
    • Denti
    • Mascella: è in grado di esercitare una pressione di 80 chili su un singolo dente molare
    • Palato molle
    • Faringe: muscolo costrittore faringeo, lavora in sinergia con il palato molle
    • Esofago: un terzo dell’esofago è avvolto da muscolatura striata
    • Deglutizione: un adulto deglutisce da seicento a duemila volte al giorno
    • Stomaco: e retropulsione
    • Riflesso peristaltico: dell’intestino tenue
    • Cellule pacemaker
    • Complesso motorio migrante: processo che inizia a far pulire lo stomaco un’ora dopo aver mangiato
    • Valvola ileocecale: si trova alla fine dell’intestino tenue e lo separa da quello crasso
    • Reflusso acido:
    • Succhi gastrici
    • Enzimi digestivi
    • Pirosi: bruciore gastrico
    • Nervi
    • Glutammato: viene prodotto anche dai nervi
    • Inibitori della pompa protonica:
    • Fluidi biliari
    • Istamina
    • Agopuntura
    • CRF: ormone dello stress Corticotropin Releasing Factor
    • P6: punto sul polso che se massaggiato allevia fino a inibire il senso di nausea
    • Stitichezza
    • Regola dei tre giorni
    • Fibre solubili
    • Fibre insolubili
    • Prebiotici
    • Probiotici
    • Lassativi
    • Metodo del dondolo
    • Osmosi (lassativi osmotici)
    • Robert Chesebrought: scopritore della vaselina 
    • Glicole polietilenico 
    • Catene corte PEG 150 o PEG 350
    • Peso molecolare
    • Lassativi di contatto: stimolano il transito intestinale
    • Farmaci procinetici
    • Ascendente, traverso, discendente: tre settori in cui è diviso il colon
    • Colon 
    • Ascidiacea: appartiene al gruppo dei cordati
    • Daniel Wolpert: ingegnere, medico e scienziato che studiò il comportamento dell’ascidiacea giungendo alla conclusione che il cervello ha un unico scopo: il movimento.
    • Cervello enterico
    • Insula
    • Sistema limbico
    • Corteccia cingolata anteriore
    • Corteccia visiva
    • Amigdala
    • John Cryan: scienziato irlandese
    • Nervo vago
    • Lactobacillus rhamnosus JB-1: batterio
    • Talamo
    • Morbo di Crohn
    • Colite ulcerosa
    • Stephen Collins: scienziato che studia le decisione che prendiamo di “pancia”
    • Lactobacillus reuteri: batterio
    • Bifidobacterium animalis:
    • Lactobacillus plantarum: batterio
    • Bifidobacterium infantis: batterio
    • Michael Gershon: ricercatore americano studia le conseguenze degli antidepressivi sull’intestino, in modo da capire come renderli più efficaci in base all’intestino di ciascun paziente.
    • Bud Craig: scienziato
    • René Descartes: filosofo
    • Microbiota (microvita) o microbioma: l’insieme dei microbi e dei loro geni presenti nell’intestino
    • Escherichia coli: agente patogeno
    • Agglutinazione
    • Lactobacilli
    • Acido lattico
    • Microbi
    • Bifidobatteri
    • Allergie
    • Asma
    • Dermatite atopica
    • Eucarioti, archei, batteri: tre categorie in cui si dividono tutti gli esseri viventi
    • Eucarioti: suddivisi in sei sottogruppi (organismi amebici striscianti, muniti di “pseudo piedini”, unicellulari con orifizi buccali, piante, alghe, opistoconti)
    • Archei: via di mezzo tra eucarioti e batteri (ipertermofili che amano le temperature oltre i 100°C, acidofili che amano sguazzare negli acidi, barofili che vino bene ad elevata pressione, alofili che amano le acque molto salate come quelle del Mar Morto, archei amanti del freddo -80°C)
    • Batteri: venti ceppi (come gli amminoacidi); quelli presenti nell’intestino appartengono principalmente a (batteroidi, firmicuti, attinomiceti, protobatteri, verrucromicrobia)
    • Batteroide uniforme: “nome proprio” del componente di una delle famiglie di batteri
    • Lattobacillo acidofilo: “nome proprio” del componente di una delle famiglie di batteri
    • Helicobacter Pyroli: “nome proprio” del componente di una delle famiglie di batteri
    • Firmicuti: “nome proprio” del componente di una delle famiglie di batteri
    • Proteobacteria: “nome proprio” del componente di una delle famiglie di batteri
    • Lieviti: per la maggior parte sono eucarioti
    • Enterotipo: termine per indicare il tipo intestinale
    • Batteroidi: uno dei tre tipi intestinali
    • Prevotella: uno dei tre tipi intestinali
    • Ruminococcus: uno dei tre tipi intestinali
    • Biotina (vitamina H o B7): rinforza pelle, unghie e capelli ed elimina l’avidina delle uova crude
    • Parabacteroides
    • Avidina: sostanza tossica che si trova nella uova crude e che viene eliminata dalla vitamina H
    • Desulfovibrionales: batteri
    • Akkermansi: batteri che scompongono il muco e assorbono lo zucchero
    • Eme: sostanza prodotta dai batteri Ruminococcus
    • Metabolismo
    • Bacterial Overgrowth: eccessiva proliferazione batterica nell’intestino tenue
    • Destrogiro
    • Levogiro
    • Stafilococchi
    • Salmonelle
    • Sovrappeso
    • Diabete
    • Infiammazione subclinica
    • Marker infiammatori
    • Dopamina
    • Serotonina
    • Centro della gratificazione
    • Pressione arteriosa
    • Arteriosclerosi
    • Coffeemate: sostituto vegetale del latte
    • Colesterolo: produce gli ormoni sessuali e la vitamina D e stabilizza le nostre cellule
    • BSH: Bile Salt Hydroxylase, batteri
    • Propionato: sostanza prodotta da alcuni batteri, che blocca la produzione di colesterolo
    • Acetato: sostanza prodotta da alcuni batteri, che stimola la produzione di colesterolo
    • Thor Heyerdahl: studioso
    • Barry Marshall: scienziato teorizzò con il suo collega che l’Helicobacter Pyroli è responsabile dell’ulcera gastrica e della gastrite
    • John Warren: scienziato e collega di Barry Marshall
    • Helicobacter acinonychis: batterio intestinale aggressivo tipico dei felini
    • Toxoplasma gondii: passa dai felini come i gatti all’uomo, tramite gli escrementi
    • Johanne Webster: ricercatrice
    • Ossiuri: vermi dei bambini 
    • Antibiotici
    • Ilja Metchnikoff: premio Nobel
    • Stanne Grigorov: microbiologo che si dedicò alla lotta contro la tubercolosi
    • Bifidobatteri
    • Lattobacilli casei Shirota
    • Lactobacillus helveticus
    • Bulgaricus: specie di batteri
    • Lactobacillus rhamnosus
    • Lactobacillus acidophilus
    • Bifidus
    • Saccharomyces boulardii
    • Escherichia coli Nissle: scoperta nel 1917
    • Clostridium difficile
    • Inulina

    Capitoli

    Prefazione

    1. Che fascino, l’intestino!

    Come funziona la cacca?… e perché vale la pena domandarselo.

    • Mi siedo correttamente sul water?

    La costruzione dell’intestino

    • Quel contorsionista dell’esofago
    • Quella borsetta sbilenca dello stomaco
    • Il tortuoso intestino tenue
    • Quel buono a nulla dell’intestino cieco e quel ciccione dell’intestino crasso

    Quel che mangiamo veramente

    Allergie, intolleranze e incompatibilità

    • Celiachia e sensibilità al glutine
    • Intolleranza al lattosio e al fruttosio

    Una piccola lettura sulle feci

    2. Il sistema nervoso dell’intestino

    Come i nostri organi trasportano il cibo

    • Occhi
    • Naso
    • Bocca
    • Faringe
    • Esofago
    • Stomaco
    • Intestino tenue
    • Intestino crasso

    Reflusso acido

    Vomito

    • Perché vomitiamo e che cosa possiamo fare per evitarlo

    Stitichezza

    • Lassativi
    • La regola dei tre giorni

    Cervello e intestino

    • Come l’intestino influenza il cervello
    • Intestini irritati, stress e depressione
    • Dove si forma l’Io

    3. Il mondo dei microbi

    L’essere umano come ecosistema

    Il sistema immunitario e i nostri batteri

    Lo sviluppo della flora batterica intestinale

    La flora batterica di un adulto

    • I geni dei nostri batteri
    • I tre tipi intestinali

    Il ruolo della flora intestinale

    • I batteri possono farci ingrassare? Come? Tre ipotesi
    • Colesterolo e batteri intestinali

    Teppisti – batteri cattivi e parassiti

    • Salmonelle con cappello
    • L’Helicobacter: “l’animale domestico” più antico dell’umanità
    • Toxoplasma – impavidi passeggeri dei felini
    • Vermi dei bambini e ossiuri

    Pulizia e batteri buoni

    La pulizia nella vita quotidiana

    Antibiotici

    Probiotici 

    Prebiotici

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    L’equilibrio è un’arte che si pratica

    L’equilibrio è un’arte che si pratica

    Copertina del libro “L’arte dell’equilibrio” di Osho del 2003

    GROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

    L’equilibrio è un’arte che si pratica

    L’arte dell’equilibrio è una raccolta postuma di quello che era il pensiero di Osho, uno dei più importanti, tra i maestri spirituali indiani. Anche se il volume è piccolo, ne consiglio una lettura lenta e sentita come se si stessero ricevendo dei consigli da chi sappiamo ci dirà “cose” per il nostro bene.

    3 GENNAIO 2021 – ROMA

    GROWTH, MIND & BODY, SELF HELP

    L’arte dell’equilibrio di Osho. Ecco la mia recensione.

    L’arte dell’equilibrio è una raccolta postuma di quello che era il pensiero di Osho, uno dei più importanti, tra i maestri spirituali indiani.

    Nel momento in cui Osho decise che la sua vita non era nell’insegnamento accademico (era infatti professore di Filosofia e quindi rettore universitario), diede vita a una “comunità spirituale” che ancora oggi, a Puna in India, séguita ad essere un punto di riferimento mondiale.

    La morte del Maestro di Realtà avvenuta nel 1990, non poteva infatti porre fine alla missione della vita di quest’uomo, che ha saputo diffondere ad un così grande numero di persone, l’amore per la vita.

    Io sono qui per sedurti all’amore per la vita.

    Il lavoro di Osho, fu principalmente dedicato al risveglio della consapevolezza. Nel momento infatti in cui l’uomo e la donna acquisiscono consapevolezza, hanno trovato ciò che cercavano,

    Quando un uomo ha trovato la consapevolezza dentro di sé, ha trovato la chiave dell’assoluto.

    e il libro L’arte dell’equilibrio rende perfettamente fede a questa sua missione, essendo intriso di realtà.

    Oggi ho assistito a un fenomeno stupendo e te lo voglio raccontare.

    Una delle nozioni che ci rimangono dopo aver letto L’arte dell’equilibrio di Osho, è che il corpo e la mente sono un tutt’uno

    L’uomo è un tutto (…) dovrebbe essere considerato come un organismo preso nella sua totalità e integrità.

    ed è solo la nostra diseducazione moderna a questa realtà, ad essere la causa di tutti i momenti in cui perdiamo la rotta o compiamo scelte che non sono in linea con la nostra essenza .

    Fa’ ciò che la tua natura ti dice di fare, fa’ ciò che le tue qualità intrinseche ti portano a realizzare (…) comincerai ad andare nella direzione giusta, senza neppure pensare.

    Avere consapevolezza di se stessi, significa mettersi nella condizione di avere rispetto non solo della propria persona, ma anche degli altri e del mondo che ci circonda.

    Solo una persona consapevole può avere rispetto per altri esseri umani.

    Ciascuno di noi riceve un imprinting iniziale, figlio del contesto in cui nasce e che parrebbe instradarci, verso ciò che la società, le tradizioni familiari, la cultura “ritengono” essere meglio per noi. Ma se percorressimo la strada che ci è stata “prescritta” allora compiremmo il più grande torto che una persona possa farsi: negare la propria natura.

    Contro la natura non potrai mai essere sano, non potrai mai essere integro.

    In questo processo di rivelazione e conoscenza del “se”, la meditazione è certamente la strada migliore da percorrere, perché in essa possiamo ascoltarci davvero e sentire il sussurro del nostro cuore e della nostra anima,

    (…) devi guardare dentro di te, vedere dove sei.

    avendo così la possibilità di capire chi noi siamo, quali sono davvero i nostri desideri e cosa ci rende profondamente felici.

    Permetti alla vita di accadere.

    Un invito quindi a fare della nostra felicità l’unico vero metro di giudizio,

    Io sono un edonista, e la felicità è l’unico criterio che l’uomo possiede per valutare.

    con cui vale la pena misurare la propria vita, e se le scelte che compiamo in ogni istante sono davvero quelle giuste per noi; se sono quelle che effettivamente cooperano alla nostra personale realizzazione ed espressione.

    Sii sempre originale.

    Anche il sesso, inteso come tantrico, in questo processo di accoglienza della propria individualità, ha un ruolo fondamentale. Nell’unione con un’altra persona possiamo raggiungere l’estasi, il momento in cui usciamo dal nostro corpo e semplicemente esistiamo come entità.

    Per alcuni istanti il tempo si arresta e la mente non funziona. Per alcuni istanti non sai chi sei. In questo caso si tratta di un orgasmo totale [ed è meraviglioso].

    È necessario abbandonare tutti i freni inibitori, tutti i preconcetti che culturalmente fanno leva sui nostri sensi di colpa, allontanandoci dalla libera condivisione di noi stessi.

    Liberati di tutte le tue inibizioni.

    Anche lo “sbaglio” viene duramente considerato, eppure commettere errori ci rafforza e coopera alla manifestazione della giusta via,

    Fate tutti gli errori possibili, ricordate solo di non ripetere mai lo stesso errore. In questo modo crescerete.

    alla manifestazione della capacità di scelta, consentendoci di riconoscere il nostro autentico percorso.

    Se ti imbattessi subito nella porta giusta, non saresti in grado di riconoscere che è quella sbagliata.

    L’estasi può e dovrebbe essere un’attitudine, qualcosa che si manifesta in ogni cosa che siamo. Purtroppo in ogni nostra azione è la mente quella che prevale, quella che ci indica cosa fare e cosa non fare.

    L’estasi è la più grande rivoluzione possibile.

    La grande rivoluzione è infatti non nel fare, ma nell’essere ciò che facciamo, mettendo noi stessi in questa o in quella cosa, e sperimentando quindi in ogni momento l’interezza, l’immersione profonda in noi stessi; perché la verità risiede nel fatto che è il nostro essere ad agire e a trovare espressione in quello che facciamo, al pari di un artista.

    Essere uniti a qualcosa, fluire con qualsiasi cosa la vita porti, esserne totalmente coinvolti, scorrere così totalmente da non esistere più, da perdersi completamente…in questo caso ecco la beatitudine.

    Il movimento dei corpi come forma d’arte e di piacere

    Mi viene in mente l’action painting, dalla quale sono sempre stata particolarmente affascinata. Ebbene, in quel momento l’artista non è solo strumento che crea la sua arte, ma è intrinsecamente l’arte! Esprime chi è nella sua più pura essenza, trasferendosi direttamente nell’opera, senza avere alcuna inibizione mentale o sociale, che avrebbero immancabilmente castrato una magnifica espressione della propria individualità.

    Se corri, diventa il correre, non il corridore.

    Fare scelte che siano “per noi”, è ben diverso dall’essere egoisti (come invece ci viene puntualmente ricordato), è anzi la massima manifestazione di altruismo, poiché esprimendoci possiamo non solo unirci ad altri (nelle molto maniere possibili), ma anche offrire al mondo la nostra verità, colma di piacere e gioia profonda.

    Quando cominci a decidere per te stesso, in te sorge una grande acutezza.

    In altre parole amandoci e rispettandoci, accettiamo la supremazia dell’equilibrio, e la sua manifestazione è un dono tanto per noi, tanto per tutto quanto ci circonda.

    L’uomo sboccia soltanto quando vive in modo totale.

    Probabilmente il contenuto di questo libro avrebbe potuto essere scritto in maniera più organica; si percepisce infatti la sua natura di raccolta e dunque in alcune occasioni si ripete quanto detto, o si nota un’assenza di continuità. Ciò nonostante è una lettura che è un brodo caldo per l’anima, e che ci dà l’impressione che il suo messaggio arrivi direttamente dove deve, senza neanche passare per il cervello.

    Il tuo corpo è energia, la tua mente è energia, la tua anima è energia (…) Se queste tre energie funzionano in armonia, tu sei sano e integro. (…) con queste tre energie creerai un cosmo (…) e quando funzionano all’unisono, accade il quarto stato.

    Appena si iniziano a leggere le pagine de L’arte dell’equilibrio, la sua realtà rivelata inizia a fare il suo lavoro, e agisce aumentando appunto la nostra consapevolezza e di conseguenza l’accettazione di chi siamo davvero.

    L’estasi per eccellenza [è] l’accettazione.

    E’ imprescindibile in tal senso il ripristino del nostro equilibrato stato di natura, che non deve essere cercato ma ricordato, perché ha sempre fatto parte di noi,

    Tu sei nato estatico.

    e per far ciò dobbiamo riabituarci ad agire in maniera cosciente, con intenzione

    Fate ogni passo in piena consapevolezza.

    Questo punto è a mio avviso particolarmente interessante in quanto ci mostra una diversa angolazione: nella maggior parte dei casi ci imbattiamo in testi e/o personaggi che ci muovono alla fiducia, quindi al credere per così dire.

    La consapevolezza è l’inizio della trasformazione.

    La consapevolezza è invece conoscenza profonda di noi stessi e del mondo che viviamo, e questa è forse la lezione più importante che possiamo trarre leggendo L’arte dell’equilibrio di Osho.

    La verità è intelligenza totale.

    Info bibliografiche

    Titolo originale: Body Mind Balancing by Osho

    Autore: Osho

    Prima pubblicazione: 2003

    Prima pubblicazione in Italia: 2004

    La mia edizione: IV edizione Bompiani Giugno 2009

    Editore italiano: Bompiani

    Collana: –

    Genere: Auto aiuto, Mente e corpo

    Numero di pagine: 243

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    Capitoli

    Capitolo uno – L’intelligenza del corpo

    Connessioni corpo mente

    Capitolo due – Decodificare i condizionamenti negativi nei confronti della vita

    Perché scegliamo di essere infelici

    Due stili di vita

    Il corpo ti è amico

    Il fantasma del dovere

    Non restare aggrappato all’infelicità

    Sii consapevole della beatitudine

    Una sinfonia di gioia

    Capitolo tre – Le condizioni di sfondo per stare bene

    Prendi contatto con il tuo corpo

    Sii vero con te stesso

    Rilassati nella vita così come viene

    Da’ spazio alla saggezza del corpo

    Una risata ti dà integrità

    Capitolo quattro – Sintomi e soluzioni

    Consapevolezza primaria del corpo e delle tensioni

    Sentirsi sconnessi dal corpo

    Tensione e rilassamento

    Tensione nello stomaco

    Rigidità e mancanza di flessibilità

    Dolore alle spalle e al collo

    Consapevolezza del piacere e del dolore

    Sensazioni negative rispetto al corpo

    Un problema di donne: bella o brutta?

    Frigidità

    Impotenza

    Consapevolezza della sfera emotiva e dei passaggi della vita

    Sentire il corpo dall’interno

    Provare alti e bassi

    Invecchiamento

    Il sonno e la consapevolezza

    Difficoltà ad addormentarsi

    Insonnia

    Consapevolezza del proprio risveglio

    Risvegliare i sensi

    Rigidità nella parte bassa del corpo

    Malattie legate allo stress

    Ipocondria: un eccesso di consapevolezza del corpo

    Capitolo cinque – I poteri di guarigione della meditazione

    Gli effetti delle meditazioni attive di Osho

    L’arte di lasciarsi andare

    Meditare ogni giorno

    Rilassato e a tuo agio

    Capitolo sei – Le porte della consapevolezza

    Il centro e la circonferenza

    L’armonia di corpo mente e anima

    Dalla meta alla celebrazione

    Ricorda colui che dimora in te

    Capitolo sette – Parlare alla mente e al corpo

    Come utilizzare il CD allegato

    Preparazione alla meditazione

     

    Citazioni di Osho

    La mente è la parte interna del corpo, il corpo è la parte esterna della mente.

     

    Ha[i] di fronte una sfida: accettala e godine!

     

    Lascia che sia la felicità l’elemento su cui fondare una scelta.

     

    I tuoi pensieri sono come frutti. Le tue meditazioni sono come fiori.

     

    Dal fango nasce il loto.

     

    Coerenza, ritmo, armonia!

     

    La mente è la parte interna del corpo, il corpo è la parte esterna della mente.

     

    La salute è una sensazione di benessere: tutto il tuo corpo funziona alla perfezione senza disturbi, senti un sottile benessere, avverti di essere un tutt’uno in sintonia con l’esistenza.

     

    (…) ma la vita consiste di piccole cose.

     

    Rispetta te stesso, rispetta la tua voce interiore e seguila.

     

    Oggi ho assistito a un fenomeno stupendo e te lo voglio raccontare.

     

    La vita va avanti rapidamente: è dinamica, non è statica, è un Gange.

     

    É giusto tutto ciò che è in sintonia con l’esistenza.

     

    Vado dove mi porta il vento.

     

    Siate una luce a voi stessi.

     

    Quando userete la vostra consapevolezza? Quando?

     

    Prendi in mano le redini della tua vita. Tu devi decidere per te stesso.

     

    Quando cominci a decidere per te stesso, in te sorge una grande acutezza.

     

    La verità accade agli individui.

     

    Sii un individuo (…) accetta tutte le sfide in modo che possano affinarti, e far brillare la tua intelligenza.

     

    (…) devi preparare in te lo spazio adatto perché possa accadere.

     

    Gioisci di essere come sei!

     

    Tu sei nato estatico!

     

    Causa ed effetto sono connessi.

     

    La cosa più semplice nell’intera esistenza è essere se stessi.

     

    La beatitudine è un lusso, il più grande dei lussi.

     

    Diventa sempre più consapevole del piacere, della gioia, di ciò che è positivo.

     

    Lascia spazio alla vita, fidati della vita (…) e l’energia inizierà a scorrere in tutte le parti in cui finora le è stato impedito fluire.

     

    Tu devi diventare più fluido.

     

    Lascia che il tuo parlare sia appassionato.

     

    La vita dovrebbe essere passione, passione vibrante, pulsante, energia straripante.

     

    Non sei obbligato a fare alcunché, ma qualsiasi cosa ti senti di fare, falla realmente.

     

    Ascolta il tuo corpo!

     

    Resta presente.

     

    La vita è un’espansione dell’energia.

     

    Ogni volta che esiste un conflitto tra la mente e il tuo corpo, sappi che in pratica il corpo ha sempre ragione, ben più della mente, poiché è naturale, mentre la mente è un fenomeno sociale.

     

    Gli hindu hanno definito il cuore “il sole del corpo”.

     

    Sii vero con te stesso.

     

    Ascolta ciò che tu vorresti essere (…) chiudi semplicemente gli occhi, e ascolta la tua voce interiore. La meditazione non è altro che questo: ascoltare la tua voce interiore.

     

    Ricorda: se non sei in grado di piangere e lacrimare con totalità, non potrai mai neppure ridere, poiché quella è l’altra polarità.

     

    Sii vero, non importa a quale prezzo. (…) resta sempre nel presente, poiché ogni falsità è frutto del passato o del futuro.

     

    Essere qui e ora significa essere autentici.

     

    Il corpo, la mente, il cuore.

     

    Il rilassamento può trasformarti e farti toccare vette sublimi, e si tratta di una tecnica semplicissima.

     

    Il fiume scorre verso l’oceano spontaneamente.

     

    Tutto ciò che ti rende un’unità organica ti fa bene.

     

    Il corpo e la mente operano all’unisono.

     

    Solo un mutamento totale è un cambiamento reale.

     

    Quando la mente è sana, è silenziosa.

     

    Nel momento in cui sei radicato nel corpo, tutto diventa possibile.

     

    Riporta in vita la tua infanzia! E ti sentirai rinascere.

     

    Il rilassamento totale è il momento in cui si diventa un buddha.

     

    Ogni esperienza non sia stata vissuta, ti rimarrà appiccicata addosso, persisterà: “Finiscimi! Vivimi! Completami!”

     

    Ogni cosa deve essere fatta nel giusto ordine.

     

    L’essere umano possiede un’incredibile energia, e più ne fa uso, più ne ha.

     

    Accetta dunque la tua natura (…) devi essere ciò che sei: quella è la tua gioia.

     

    È fondamentale che tu comprenda che tipo di persona sei.

     

    È amato (…) è necessario.

     

    Il corpo corrisponde sempre a ciò che viene concepito.

     

    Innamorati di te stesso.

     

    Ricorda: devi ricercare e trovare la bellezza reale. E ciò che è reale è eterno.

     

    Ciò che è momentaneo non è altro che uno spreco di tempo.

     

    [mentre fai l’amore] muoviti priva di controllo.

     

    L’uomo è un edificio su tre livelli: il primo è l’animale, il secondo e l’umano, il terzo è il divino.

     

    Assapora, assorbi in te ogni fragranza di quell’atto.

     

    Il sesso dovrebbe essere un semplice stare insieme, un semplice dissolversi l’uno nell’altra.

     

    Perditi quindi nell’oscurità della valle, godine la frescura e la pace: è così che ti guadagni un picco.

     

    Il Tantra dice che l’orgasmo valle è superiore ai picchi orgasmici.

     

    Devi lasciar accadere le cose.

     

    Se (…) vengono toccate le radici, il cambiamento durerà per sempre.

     

    Senti di più… sii sensuale.

     

    Essere autentici significa non essere mai contro ciò che sta accadendo di per sé.

     

    La persona autentica è qualsiasi cosa sia nel momento.

     

    Stabilire degli orari permette al corpo di entrare in uno schema e rispettarlo.

     

    Sfrutta sempre le opportunità che incontri per qualcosa di buono. Sii creativo con qualsiasi cosa.

     

    E’ un momento bellissimo!

     

    Goditi la situazione!

     

    L’energia in eccesso nella tua testa si equilibrerà meglio nel corpo.

     

    Fa’ qualsiasi cosa non richieda un gran pensare, un uso eccessivo dell’intelletto e divertiti…piano piano la testa si alleggerirà.

     

    Diffondere l’energia a tutti i sensi non è contro la testa; è a suo favore.

     

    Essere sensuali vuol dire essere aperti: le tue porte sono aperte e tu sei pronto a pulsare con l’esistenza.

     

    La persona sensuale è liquida, scorre, è fluida. Con ogni esperienza, diventa quell’esperienza.

     

    Essere sensuali vuol dire essere disponibili ai misteri della vita.

     

    Se non iniziate a respirare dalla pianta dei piedi, non siete miei discepoli.

     

    LAO TZU

    Il confine del tuo essere corrisponde al confine del tuo respiro.

     

    Quando stai facendo qualcosa molto lentamente, ne diventi profondamente consapevole.

     

    Riuscirai a fare molto di più, una volta che avrai acquisito il tuo giusto ritmo.

     

    Tutto fluirà meglio.

     

    Tu sarai in grado di fare molto di più.

     

    Ascolta sempre il tuo corpo: sussurra

     

    Inizia a vivere!

     

    Devi essere distrutto (…) solo così può nascere qualcosa di nuovo.

     

    Persevera!

     

    Se riesci a trovare un uomo che abbia la stessa innocenza e il rilassamento di un bambino, hai trovato un saggio.

     

    Religione è conoscere ciò che è eterno dentro di te.

     

    Libero dal senso di colpa, libero da qualsiasi inibizione, l’amore ti darà un’incredibile esperienza di abbandono.

     

    Devi guardare nella tua vita, e vedere dove puoi trovare qualche esperienza naturale di abbandono.

     

    Trasforma il lavoro in un’esperienza creativa.

     

    La meditazione (…) è consapevolezza.

     

    La meditazione è qualcosa al di là della mente, o al di sotto della mente, ma non è mai all’interno della mente stessa.

     

    La concentrazione è uno sforzo della mente: porta al culmine le qualità della mente.

     

    Ciò che è facile è la cosa giusta!

     

    Il corpo è la parte più esterna di noi, la consapevolezza quella più interna, e il respiro è il ponte che li unisce.

     

    Dovrai scendere un po’ più in profondità. Devi chiudere gli occhi e osservare dentro di te.

     

    Tu hai la risposta dentro di te.

     

    La consapevolezza è conoscere se stessi.

     

    A volte puoi ingannare anche te stesso (…)  ma questo comportamento non può appagarti, non può darti alcuna realizzazione.

     

    Lo sforzo stesso di raggiungere la felicità è assurdo. Infatti la felicità è presente, non può essere raggiunta; per realizzarla non si deve fare nulla, se non permetterle semplicemente di manifestarsi.

     

    Rilassati, e quella beatitudine ti appaga; rilassati, e si riversa in te; rilassati, e ti travolge.

     

    La tensione si ha quando si insegue qualcosa, il rilassamento affiora quando permetti qualcosa, gli lasci spazio.

     

    La vita non può essere conquistata, perché la parte non potrà mai conquistare il Tutto. Sarebbe come se una piccola goccia d’acqua cercasse di conquistare l’oceano. Certo, la piccola goccia d’acqua può cadere nell’oceano e diventare l’oceano stesso, ma non lo può conquistare. Eppure, cadendo nell’oceano, scivolando in quella vastità, in un certo senso lo conquista.

     

    Chi ha paura di morire avrà anche paura di vivere.

     

    L’uomo consapevole vive nel corpo, lo ama, lo celebra, ma non è il proprio corpo.

     

    Gli alberi sono radicati nel terreno (…) non vanno da nessuna parte…eppure la vita li raggiunge.

     

    Sei tu che crei un’infinità di ostacoli, e il tuo più grande è questo tuo inseguire qualcosa.

     

    La materia è energia.

     

    La materia è molto più simile a un pensiero, che a una cosa.

     

    La consapevolezza è energia allo stato puro.

     

    Turiya è il quarto stato di energia, conoscerlo significa conoscere Dio.

     

    Quando le mani sono unite l’elettricità corporea comincia a muoversi in un cerchio.

     

    La consapevolezza richiede un impegno costante, la volontà di esplorare il proprio essere.

     

    La consapevolezza è un imperatore.

     

    Il rilassamento è una condizione in cui la tua energia è semplicemente presente, è lì con te!

     

    Godi questo istante.

     

    Tu devi solo celebrare, ti sei già realizzato…questo è rilassamento: energia immotivata.

     

    Agisci senza motivazioni, per il puro straripare della tua energia.

     

    Condividi, dona perché possiedi.

     

    La parola estasi significa stare fuori. Stare fuori dal proprio corpo, sapere di essere separati.

     

     

     

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    Dinamiche sociologiche e capitalistiche in una qualsiasi fattoria di maiali

    Dinamiche sociologiche e capitalistiche in una qualsiasi fattoria di maiali

    Copertina del racconto breve “La fattoria degli animali” di George Orwell del 1945

    ROMANZO

    Dinamiche sociologiche e capitalistiche in una qualsiasi fattoria di maiali

    La fattoria degli animali di George Orwell è una satira davvero tagliente, su quello che è il ruolo del potere all’interno di una società… comunque la si intenda.

    2 GENNAIO 2021 – ROMA

    ROMANZO

    La fattoria degli animali di George Orwell. Ecco la mia recensione.

     

    La fattoria degli animali di George Orwell è una satira davvero tagliente, su quello che è il ruolo del potere all’interno di una società… comunque la si intenda.

    É forse perché i maiali in termini biologici sono molto simili all’uomo, che George Orwell ne La fattoria degli animali, li sceglie come “alternativa” animale all’Uomo; o è forse perché i maiali a prescindere dalla loro razza, vengono considerati (dall’uomo) come esseri sporchi e ripugnanti. 

    Qualunque sia il motivo iniziale di questa scelta, la storia funziona perfettamente e si segue ogni evento con attenzione e sgomento, perché è tremendamente onesto e immancabilmente riconosciamo in noi o in altre persone che abbiamo incontrato, lo stesso schema comportamentale di questo o di quell’altro animale che lavora (più che vive) ne La fattoria degli animali.

    In questa palese satira politica che attacca palesemente Stalin, George Orwell dimostra tutto quello che è il suo disprezzo per i regimi dittatoriali e repressivi che premono sulle spalle del proletariato (tutti gli animali tranne…), mantenendo e anzi aumentando nonostante i periodi di “magra”, i benefici riservati alla casta governativa e dirigente (…i maiali).

    L’ambientazione scelta è quella di una fattoria dove gli animali, a seguito di un discorso fatto dal Vecchio Maggiore, un maiale che morirà poco dopo, vengono mossi ad attuare una rivoluzione in nome della loro libertà. E’ l’uomo quello a cui si ribellano, nella fattispecie il Signor Jones, che come in qualsiasi altra fattoria, non solo dell’Inghilterra ma del mondo intero, sfrutta il loro lavoro lasciandogli null’altro che un magro pasto. 

    Persino la meritata vecchiaia (pensione), diventa qualcosa a cui si può rinunciare, o meglio, usare come merce di scambio: gli animali vecchi, indipendentemente dal loro contributo alla fattoria, devono infatti accettare di diventare carne da macello.

    la sua abilità nel parlare e convincere gli altri era impareggiabile

    La Rivoluzione preannunciata dal Vecchio Maggiore ha dunque luogo, in maniera del tutto spontanea, e parrebbe dare agli animali la possibilità di poter finalmente vivere del loro lavoro. Ed in effetti così fu, la nuova Fattoria degli animali venne fondata all’insegna del comunismo, con un codice stabilito in sette semplici regole, che vennero dipinte per promemoria futuro. Peccato che nessuno degli animali, a parte i maiali, sapeva leggere!

    Quattro gambe buono, due gambe cattivo.

    Un po’ raccogliendo l’eredità del Vecchio Maggiore, un po’ per il fatto che i maiali effettivamente avevano doti “mentali” più sviluppate, furono tre di loro Palladineve e Napoleone, insieme con Piffero, che a tempo debito divenne il migliore dei bracci destri, a prendere le redini dalla fattoria.

    (…) nel sentire Piffero che descriveva la scena in modo così vivido, agli animali sembrò di ricordarla.

    Purtroppo i primi due avevano l’abitudine di essere costantemente in disaccordo; a prescindere dalla mozione che in questa o quell’altra domenica si stava votando, i due non facevano altro che creare una frattura, per così dire, nell’opinione pubblica. Questa situazione non fa altro che proporre in satira le dinamiche di un governo bicamerale, in cui non sempre si raggiunge la soluzione migliore per le masse, o meglio per i singoli.

    Ed ecco che George Orwell ci propone il caso estremo di un colpo di stato, in cui Napoleone (tanto per dare un nome a caso), stanco di condividere il potere con Palladineve (che diverrà il capro espiatorio di ogni male della fattoria sotto il governo di Napoleone), lo scaccia dalla ormai sua fattoria, per mezzo di aguzzini personali: i cani di una cucciolata della cui crescita si occupò personalmente; non che in fondo avesse molto altro da fare!

    Nascondere tale stato di cose al mondo esterno era una necessità vitale

    Gli animali sapevano perfettamente come mandare avanti quella che credevano essere la loro fattoria: Vi fu però come in ogni “nuovo governo”, chi non riuscì ad adattarsi alla nuova situazione come ad esempio Mollie, la vanitosa puledra più innamorata dei suoi nastri che del suo amor proprio; e chi invece, come la gatta e l’asino Beniamino, che in fondo non cambiarono poi molto il loro modo di stare “nella società”.

    Il problema della manodopera non era forse uguale dappertutto?

    Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

    Ma ogni realtà ha bisogno di equilibrio, e quindi c’era chi come Boxer, in nome di un ideale più grande, si faceva carico non solo del lavoro che altri lasciavano indietro, ma anche di tutto quanto era in suo potere, al fine di garantire il benessere della collettività, che superava di gran lunga (ma non per tutti), il benessere del singolo.

    Niente sembrava tenerlo in piedi se non la sua volontà di andare avanti

    Gli uomini non riuscivano a credere all’andamento prolifico di quella fattoria unica nel suo genere, e nemmeno le loro incursioni e le sfide con cui il mondo esterno metteva alla prova questo angolo di paradiso (per citare il film della Walt Disney Mucche alla riscossa, piuttosto pertinente in questo contesto), riuscivano a scalfire la coesione di chi è unito nello spirito.

    Può darsi che la loro vita fosse dura e che non tutte le loro speranze si fossero realizzate;

    ma erano consapevoli di essere diversi dagli altri animali.

    Ma come ogni bravo stratega quale Napoleone diventò, sono le lotte intestine a destabilizzare davvero una società,

    accentra sotto di se tutto il potere con astuzia e cupidigia ripristinando di fatto la situazione che si aveva con gli umani

    e così agendo con infima astuzia, da un lato concedeva (?) onorificenze, festività, doppie razioni di cibo; dall’altro distorceva le informazioni puntando sull’ignoranza di quelli che oramai a tutti gli effetti, erano diventati sudditi inconsapevoli.

    E poi a quell’epoca erano schiavi, mentre ora erano liberi

    Gli animali infatti avvertivano qualcosa di dissonante, qualcosa di diverso dal progetto originario, ciò nonostante la loro ignoranza e abitudine al lavoro, non gli diede mai la capacità di capire e quindi agire per attuare il vero messaggio del Vecchio Maggiore.

    Un maiale camminava eretto sulle zampe posteriori.

    E non fu certo un caso, perché Napoleone (la mente) insieme con Piffero (il braccio), si accertarono di agire come il pifferaio magico e d’incantare a loro piacimento quegli animali che garantivano il loro status sociale, che sempre più divenne quello dell’uomo dal quale si erano ribellati.

    era già impossibile distinguere l’uno dall’altro

    Ciò che traiamo, in termini non politici da La fattoria degli animali, è che la verità sta nel fatto che un gruppo (comunque lo si intenda) e per estensione una società, funziona bene solo quando si condividono gli stessi ideali e si permette all’equilibrio di fare il proprio mestiere, guidando tutti ad offrire un contributo in base ai propri mezzi, conquistando una quotidiana armonia fatta anche del giusto riposo.

    PERSONAGGI

    GLI ANIMALI

    • Vecchio Maggiore: pluripremiato suino di razza Middle White di dodici anni
    • Campanula: uno dei cani della fattoria degli animali
    • Jessie: uno dei cani della fattoria degli animali
    • Pizzico: uno dei cani della fattoria degli animali
    • Boxer: enorme cavallo da tiro alto diciotto palmi (circa 180 cm) e forte come due cavalli da tiro. E’ la vera ruota motrice della fattoria, anche se la striscia bianca sul muso gli dava un’aria stupida
    • Trifoglio: insieme a Boxer è un imponente cavallo da tiro, una giumenta di mezza età 
    • Muriel: capra bianca 
    • Beniamino: asino il più vecchio e col carattere peggiore di tutta la fattoria, molto amico di Boxer nonostante tutto 
    • Mollie: stupida e vanitosa puledra che tirava il calesse di Jones prima della ribellione
    • La gatta: è fondamentalmente la scansafatiche del gruppo che casualmente scompare quando c’è da lavorare e riappare quando c’è da mangiare
    • Mosè: corvo addomesticato 
    • Le galline: qui se ne enfatizza la stupidità, in quanto vengono rappresentate mentre ripetono ciò che viene detto loro di ripetere 
    • Palladineve: giovane maiale che diverrà il capro espiatorio di ogni male della fattoria dopo l’ascesa di Napoleone
    • Napoleone:  giovane verro (maiale pezzato) della fattoria di razza Berkshire, che al dunque accentra sotto di se tutto il potere con astuzia e cupidigia ripristinando di fatto la situazione che si aveva con gli umani 
    • Piffero: uno dei maiali da ingrasso della fattoria la sua abilità nel parlare e convincere gli altri era impareggiabile 
    • Minimis: maiale avvezzo alla composizione di canti e poesie che inizia a far parte del gruppo di Napoleon dopo la cacciata di Palladineve 
    • Occhiorosa: porcellino incaricato di assaggiare i pasti del “Capo, il Compagno Napoleone”

    GLI UOMINI

    • Signor Jones: proprietario originale della Fattoria Padronale, che alla fine morirà nella miseria
    • Signor Freddrick: un uomo duro e astuto è il proprietario di Rubaterre
    • Pilkingtin: proprietario di Boscodivolpe, era un indolente gentiluomo di campagna che amava la caccia e la pesca più del lavoro 
    • Signor Lagna: avvocato di Willingdon 

    TERMINI & NOMI

    • Splendore di Willingdon: nome da concorso del Vecchio Maggiore 
    • Middle White: razza di maiali da concorso alla quale appartiene il Vecchio Maggiore 
    • Animalismo: sistema di pensiero messo a punto dai tre maiali dopo la morte del Vecchio Maggiore 
    • Compagno: modo in cui inizialmente tutti gli animali si chiamavano tra di loro
    • Montagna di Zucchero Candito: luogo in cui tutti gli animali andavano dopo la morte, almeno secondo le voci che vennero fatte circolare nella fattoria
    • Osteria del Leone Rosso: si trova a Willingdon e il Signor Jones ci si reca per bere (troppo)
    • San Giovanni: festa che cade il 24 giugno e si festeggia insieme al solstizio d’estate 
    • Ribellione: cacciata dell’Uomo dalla fattoria 
    • Fattoria degli animali: modo in cui viene ribattezzata la “Fattoria Padronale” dopo la rivolta contro gli esseri umani. Il nuovo nome fu scritto da Palladineve al posto del precedente 
    • Bandiera: verde come i prati d’Inghilterra zoccolo e corno bianchi simbolo della Futura Repubblica degli Animali, anche se alla fine rimase solo il verde
    • Bestie d’Inghilterra: canto simbolo della Rivoluzione
    • Boscodivolpe: podere trascurato confinante con la Fattoria degli Animali
    • Rubaterre: altra fattoria più piccola di Boscodivolpe e meglio amministrata rispetto a quest’ultima, confinante con la Fattoria degli Animali
    • Animale Eroe di Prima Classe: onorificenza “militare” che venne conferita a Palladineve e a Boxer si trattava di una “medaglia d’ottone” (vecchie borchie dei finimenti)
    • Battaglia della Stalla: dodici di Ottobre 
    • Anniversario della Ribellione: 25 Giugno (una delle due occasioni in cui si sarebbe indossata la medaglia per Animale Eroe di Prima Classe:
    • Animale Eroe di Seconda Classe: per chi catturerà Palladineve, accusato di aver distrutto il mulino
    • Black Minorca: razza a cui appartengono le tre galline che danno origine alla prima “rivolta” dopo la cacciata di Jones
    • Mulino Napoleone: nome con cui venne battezzato i mulino che con estrema fatica venne costruito dagli animali
    • Battaglia del Mulino a Vento: invasione degli uomini che invidiosi dell’andamento della fattoria ne distrussero il primo mulino con dell’esplosivo
    • Verro: razza di maiali dal manto pezzato a cui appartiene Napoleone
    • L’Ordine della Bandiera Verde: onorificenza che Napoleone si auto assegna dopo la Battaglia del Mulino a Vento
    • Manifestazione Spontanea: marcia imposta da Napoleone a una data ora, di fatto era una celebrazione del Compagno Napoleone

    I 7 COMANDAMENTI originali

    • 1. Tutto ciò che va su due gambe è nemico
    • 2. Tutto ciò che va su quattro gambe o possiede le ali è amico
    • 3. Nessun animale indosserà vestiti
    • 4. Nessun animale dormirà in un letto
    • 5. Nessun animale berrà alcolici
    • 6. Nessun animale ucciderà un altro animale
    • 7. Tutti gli animali sono uguali

    Capitoli

    • 1. Capitolo primo
    • 2. Capitolo secondo
    • 3. Capitolo terzo
    • 4. Capitolo quarto
    • 5. Capitolo quinto
    • 6. Capitolo sesto
    • 7. Capitolo settimo
    • 8. Capitolo ottavo
    • 9. Capitolo nono
    • 10. Capitolo decimo

    Info bibliografiche

    Titolo originale (tedesco):  Animal Farm

    Autore: George Orwell

    Prima pubblicazione: 1945

    Prima pubblicazione in Italia: I edizione Mondadori 1947

    La mia edizione: XXVIII ristampa Mondadori 2009

    Editore italiano (la mia edizione): Mondadori

    Collana: Classici moderni

    Genere: Racconto breve

    Numero di pagine: 112

    Preceduto da: Una boccata d’aria (Coming Up For Air, 1939)

    Seguito da• 1984 (Nineteen Eighty-Four, 1948)

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    Che bello è guardarsi nello specchio degli occhi degli altri quando il male non si riflette

    Che bello è guardarsi nello specchio degli occhi degli altri quando il male non si riflette

    Copertina del romanzo “Il ritratto di Dorian Gray” di Oscar Wilde

    ROMANZO

    Che bello è guardarsi nello specchio degli occhi degli altri quando il male non si riflette

    Dorian Gray è il dandy per antonomasia, un edonista che fa del piacere la sua unica ragione di vita e tutto il mondo, indipendentemente da chi, cosa e come sono meri mezzi per raggiungere ciascuna delle sue più oscure passioni.

    2 GENNAIO 2021 – ROMA

    ROMANZO

    Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wilde. Ecco la mia recensione.

    Dorian Gray è il dandy per antonomasia, un edonista che fa del piacere la sua unica ragione di vita e tutto il mondo, indipendentemente da chi, cosa e come sono meri mezzi per raggiungere ciascuna delle sue più oscure passioni.

    La figura del “dandy” è quella di un personaggio, che per definizione, esiste per essere amato e adorato da chiunque lo incontri.

    Eppure nel caso di Dorian Gray, non si può sempre dire che si tratti di un evento fortunato, quello di averlo incontrato.

    C’era qualcosa in Dorian che incantava chiunque, il solo fatto di vederlo dava piacere.

    Dorian Gray è l’esteta sui cui tutti vorrebbero avere il piacere di posare lo sguardo. E quale scenario migliore se non quello dello studio di un artista, per aprire la scena di un romanzo, che ha come protagonista un dandy?! La scelta di Oscar Wilde è assolutamente “perfetta”.

    (…) quella indefinibile attrazione che Dorian sembrava in grado di esercitare a suo piacimento .

    La bellezza più affascinante di sempre è quella di chi è inconsapevole di possederla, e all’epoca dei suoi diciassette anni, Dorian era un giovane del tutto incontaminato, il cui animo ancora fanciullesco, fece di lui “la musa” del talentuoso artista Basil Hallward.

    Penso, Henry, che ci sono soltanto due ere importanti nella storia del mondo. La prima è l’apparizione di un nuovo mezzo artistico, la seconda è l’apparizione di una nuova personalità artistica

    Probabilmente l’unico aspetto di purezza che questo romanzo è in grado di insegnarci, è che un desiderio si realizza solo quando è espresso da un animo gentile e di certo, all’epoca in cui si fece ritrarre cristallizzando la sua bellezza, Dorian lo aveva davvero.

    Si aveva la sensazione che egli fosse rimasto incontaminato dal mondo

    Ma la purezza e l’ingenuità, sono due qualità che tendono ad abbandonare un ragazzo quando inizia a diventare un uomo. E così accadde anche a Dorian Gray, quando conobbe Henry Wotton proprio durante l’ultima delle sue sedute di posa nello studio di Basil Hallward.

    Un lampo di gioia apparve nei suoi occhi, come se si fosse riconosciuto per la prima volta.

    Questi sin da subito colpito dalla meravigliose fattezze del giovane, non poté fare a meno di spiegarli, contaminandolo irreparabilmente, che la bellezza della giovinezza è il bene più raro e prezioso che vi sia al mondo, e Dorian era stato indiscutibilmente tra i più baciati dalla fortuna in tal senso. Il biondo giovane rimase colpito da questa rivelazione, poiché in tutta onestà egli non aveva mai osservato la propria persona con gli occhi del mondo, eppure nessuno avrebbe mai avuto la capacità di ignorare la presenza di Dorian, quando questi solo si trovava nella stessa sua stanza.

    Viva! Viva la vita meravigliosa che è in lei! faccia in modo che nulla si perda di lei. Cerchi sempre nuove sensazioni. Non abbia paura di nulla…

    Il ritratto venne terminato quel giorno, e quello stesso giorno giorno Dorian, o forse fu lo stesso Basil, firmò il proprio destino.

    Se soltanto potesse essere il contrario!

    Se soltanto fossi io a rimanere sempre giovane, e i quadro a diventare vecchio!

    Per questo darei ogni cosa. Non c’è cosa al mondo che non darei !

    Darei la mia anima per questo!

    Ne Il ritratto di Dorian Gray, Oscar Wilde realizza il più proibito e antico dei sogni: non solo quello di non invecchiare, ma di riuscire a mantenere intatto il proprio aspetto, poiché questo non era più legato all’anima.

    In qualche modo accadde che fu il volto “nel” dipinto ad diventare il vero volto di Dorian Gray, che se in un primo momento fu spaventato da questo strano fenomeno, che ancora non poteva conoscere appieno, poco dopo iniziò a beneficiare di qualsiasi esperienza, con la tranquillità della certezza, che qualunque sua azione non avrebbe avuto riflesso sul suo volto, almeno quello che mostrava in pubblico.

    (…) non posso subire una scenata con questo cappello. É troppo delicato, e una parolaccia potrebbe rovinarlo

    Infatti l’esteta si assicurò di tenere il suo segreto lontano da qualunque sguardo non fosse il suo, e anche lui evitava di posarci il suo troppo di frequente, perché aveva notato che guardandolo la coscienza tentava di manifestarglisi, e questo era per lui divenuto inaccettabile.

    Quel ritratto sarebbe stato per lui il più magico degli specchi (…) gli avrebbe rivelato la sua anima.

    Quello che un lettore contemporaneo si sarebbe aspettato, e che inevitabilmente sente mancare il questo romanzo del 1890, è una descrizione più cruda di alcune delle “perversioni” lette o messe in atto dall’eterno giovane. Invece, Oscar Wilde lascia completamente spazio all’immaginazione del lettore! Nemmeno quando ci narra delle vicende più terribili, come nel caso del suicidio (?) di Sibyl Vane, e dei crimini più cruenti, come l’aiuto che Adrian Singleton è costretto a concedere a Dorian.

    Il lettore diventa co-autore.

    Tutto è evocativo. Soltanto per offrire uno stacco mentale al lettore, Oscar Wilde ci offre una digressione su quelli che sono i maniacali e ossessivi passatempi di Dorian: ora i profumi, ora le gemme preziose, ora gli oggetti legati alla liturgia cattolica.

    Quanto più conosceva, tanto più desiderava conoscere.

    Eppure un libro va letto tanto con gli occhi degli anni in cui lo si legge, quanto con quelli in cui lo si è scritto, così al pari de La lettera scarlatta di Nathaniel Hawthorne, quello che ci troviamo davanti è un testo che affronta il tema della più profonda perversione, usando tuttavia soltanto immagini (parole evocative) degne di essere guardate anche da una nobildonna della fine dell’800.

    Un pudico racconto di perversione, ecco come il lettore dei nostri giorni, me compresa, percepisce Il ritratto di Dorian Gray.

    Egli vive la poesia che non si può scrivere. Gli altri scrivono la poesia che non osano vivere […]

    Risulta sempre interessante constatare, come a prescindere dall’epoca di riferimento, la mescolanza sociale è un tema che a tutt’ora rimane di grande trasgressione: il povero che si mescola col ricco, e il ricco che sperimenta la vita del povero, solo per rendere più viva la propria.

    Quando facciamo esperimenti sugli altri stiamo in realtà facendo esperimenti su noi stessi.

    Ad ogni modo, qualunque fosse la perversione che Dorian voleva sperimentare, aveva da un lato il sostegno di uno dei suoi due migliori amici Henry Wotton; ma dall’altro il suo buon nome, a differenza del suo reale volto, subiva pesantemente le conseguenze delle sue “esperienze” estatiche.

    La puntualità è una ladra del tempo

    Gli anni passavano eppure il suo volto “esteriore” rimaneva immutato. Questo significava che mai poteva essere completamente onesto con nessuno, e più ignorava questa solitudine interiore, più questa lo faceva lentamente impazzire e annullare nella ricerca dell’estasi perfetta.

    Aveva sempre conservato l’aspetto di chi è rimasto incontaminato dal mondo.

    Spiragli di coscienza si facevano strada a sprazzi nella mente del Signor Gray, tuttavia esisteva un suo ritratto ad essere condannato a riflettere tutte le sue perversioni, trasformandosi in un vecchio demoniaco di 38 anni che pareva ribollire come la peste, troppo orrendo da divenire inquadrabile persino all’autore (Dorian), incapace di invertire questo unico fenomeno.

    Lui sarebbe stato al sicuro, e questo gli bastava.

    In una Londra che, conosce il prezzo di tutto e non sa il valore di niente

    Al giorno d’oggi la gente conosce il prezzo di tutto e non sa il valore di niente.

    i contrasti “caratteriali” (per dirla in termini teatrali) sono molto evidenti ne Il ritratto di Doria Gray. Quelli più significativi, e che quindi giù degli altri danno la misura di quanto Dorian e la società si siano spinti in profondità inesplorate, sono James Vane e Basil Hallward.

    Da un lato c’è quindi il fratello di Sibyl, che è l’emblema dell’onesto lavoratore dell’epoca: un marinaio che per proteggere la famiglia e garantirgli un minimo di benessere, attraversa l’oceano pur di garantire una certezza economica, ponendosi quindi diametralmente in opposizione allo sfarzo della vita nobiliare della fine del 1800. 

    Dall’altro c’è Basil, che capace di riservare i suoi aspetti migliori per la sua arte, è una sorta di grillo parlante, ed ecco appunto che Dorian Gray inizia ad evitarlo sempre più spesso, fin tanto che gli diventa impossibile costringendolo ad un rimedio estremo.

    Sei ha il diritto di giudicare un uomo dall’effetto che ha sui suoi amici

    Eppure il contrasto più intenso e significativo, è quello presente nello stesso Dorian Gray: quello fanciullesco e quello che si è fatto “demonio” al punto di spaventare se stesso e i suoi stessi amici, o almeno il caro Basil.

    Quest’ultimo perduta la sua musa, vorrebbe quantomeno sincerarsi di mantenere intatto l’amico prima di partire per Parigi, nel tentativo di tornare a sentire la sua arte, dopo che questa è stata evidentemente assorbita integralmente dal patto che Dorian ha stretto col ritratto.

    Tu eserciti una straordinaria influenza; fa che sia buona

    Vi è tuttavia una sorta di “effetto collaterale” in questo patto, e parrebbe essere una forma di anestesia alle emozioni, che se da un lato spinge Dorian a concedersi il lusso della sperimentazione smisurata, dall’altro nemmeno le esperienze più “cruente” riescono a scalfirlo, anzi queste vengono vissute quasi come se fossero successe ad altri. Più in generale, vige nella mente del Signor Gray la regola del: “ se non se ne parla non esiste”.

    Non ho mai cercato la felicità. Chi mai vuole la felicità? Io ho cecato il piacere

    Così lui non parlò più di Sibyl Vane, non confessò mai l’omicidio di Basil (se non al suo “complice”), ne’ tantomeno la vera identità del marinaio, accidentalmente ucciso durante una battuta di caccia.

    Esisteva però una “cosa” che conosceva tutte le verità di Dorian, ed era ben chiusa nella soffitta di una delle migliori case di Londra.

    Ecco che una sera rientrato a casa il Signor Gray apre tutti i pesanti catenacci che aveva fatto installare sulla porta del vecchio studio, e si chiude nella polverosa stanza insieme alla sua “anima”. Non potendo più resistere dal sapere come l’aveva ridotta,

    Conteneva il segreto della sua vita e raccontava la sua storia.

    afferrò il pesante drappo rosso e trovatosi faccia a faccia con se stesso, fu preso dall’impeto di porre fine o forse di sperimentare le conseguenze di ciò che si apprestava a fare. Con un gesto violento, pugnalò mortalmente il quadro, uccidendo se stesso e liberando il ritratto dal pesante fardello della sua anima, che poté così ricongiungersi al legittimo proprietario, mostrandolo nella realtà di ciò che era diventato.

    Nessuna vita è rovinata se non quella il cui sviluppo viene arrestato.

    La fine che Oscar Wilde sceglie di dare a Il Ritratto di Dorian Gray, risulta rapido tanto negli eventi, quanto nella narrazione, tanto da lasciare il lettore con quel pizzico di insoddisfazione, che lo porta a rileggere le ultime due pagine in cui la scena viene descritta, alla ricerca di qualche dettaglio, che un’avida lettura avrebbe potuto tralasciare. Eppure è semplicemente così: Dorian si uccide, nel tentativo di liberarsi della peggiore versione di se stesso.

    Se si è innamorati, si supera se stessi

    Personaggi de Il ritratto di Dorian Gray

    Principali

    • Dorian Gray: protagonista de Il ritratto di Dorian Gray, è all’inizio del romanzo un più che affascinante giovane di diciassette anni dai capelli biondi e gli occhi dell’innocenza. E’ il nipote del defunto Kelso. Il giovane è orfano e ad occuparsi di lui sono rimasti esclusivamente i suoi tutori. Sua madre, era Lady Margareth Devereux dalla quale ha ereditato tutta a sua bellezza. Il padre era uno squattrinato, e venne ucciso soltanto dopo pochi mesi di matrimonio, in una rissa probabilmente organizzata dalla famiglia di lei per liberarsi di lui, in virtù della sua non posizione sociale.
    • Basil Hallward: uno dei due migliori amici di Dorian Gray, è il talentuoso artista che dipinge il suo ritratto
    • Lord Henry Wotton: uno dei due migliori amici di Dorian Gray, è colui che instillerà sottilmente i primi stimoli che inizieranno il signor Gray alla perdizione. E’ anche un caro amico di Basil Hallward sin dai tempi di Oxford

    Dame e lord dell’alta società

    • Lady  Brandon: una dama che in una delle tante occasioni, organizza a casa sua un ballo
    • Lord Agnew: uomo particolarmente ricco che offrì una somma altissima per uno dei paesaggi dipinti da Basil Hallward
    • Lord Goodbody: uno degli amici della zia di Basil Hallward, Lady Agatha
    • Lady Agatha: zia di Basil Hallward, è una filantropa che assilla più o meno tutti i suoi amici e parenti per invitarli a sostenere la sua ennesima causa. Henry Wotton l’accusa infatti, in quanto filantropa, di aver perso qualsiasi forma di umanità nei confronti dei propri amici, conoscenti e familiari.
    • White: amico di Lord Henry Wotton
    • Lord George Fermor: zio scapolo di Lord Henry Wotton, è un tipo gioviale nonostante le sue maniere rudi
    • Carlington: uno degli sposi, oramai deceduto, di Margareth Devereny
    • Duchessa di Harley: amica della zia di Henry Wotton, è una donna apprezzata e di buon temperamento
    • Thomas Burden: politico di sinistra è amico della zia di Henry Wotton
    • Lord Erskine di Treadly: vecchio gentiluomo dal fascino e dalla cultura considerevoli, tuttavia taciturno. E’ un caro e vecchio amico della zia di Henry Wotton
    • Signora Vandeleur: una delle più vecchie amiche della zia di Henry Wotton, una “santa” ma dall’aspetto molto trasandato
    • Lord Faudel: un calvo e mediocre signore amico della zia di Henry Wotton
    • Lord Dartmoore: gentiluomo dell’alta società, che seguendo la moda del tempo sposerà un’americana
    • Signora Victoria Wotton: moglie di Henry Wotton. I due hanno un matrimonio di facciata, come molti membri dell’alta società dell’epoca. Tra una bugia e l’altra la loro relazione è divenuta una “cattiva abitudine” di cui tuttavia Henry sentirà la mancanza nel momento in cui la moglie decide di lasciarlo per uno dei suoi amanti
    • Lady Thornbury: amica dei Wotton
    • Duca di Berwick: nobile inglese
    • Lady Hampshire: amica di Henry Wotton
    • Lady Gwendolen: sorella di Harry Wotton, invaghita (come tutte del resto) di Dorian Gray
    • Anne de Joyeuse: ammiraglia di Francia la quale invitò Dorian Gray a uno dei suoi famosi balli
    • Lord Staveley: amico (non più) di Dorian, ma lo è ancora di Basil Hallward
    • Henry Hashton: amico (non più) di Dorian
    • Adrian Singleton: amico (non più) di Dorian
    • Figlio di Lord Kent: amico (non più) di Dorian
    • Duca di Perth: amico (non più) di Dorian
    • Lord Gloucester: amico di Basil Hallward è un nobile dell’alta società e il proprietario della Villa di Mentone
    • Alan Campbell: amico (non più) di Dorian  con la passione per le scienze e la musica, che condividendo col signor Gray evidentemente un segreto accetta dietro minaccia di aiutarlo con la faccenda di Basil Hallward
    • Adrian Singleton: lord che regala a Doria Gray una copia degli Emaux et camées di Gauthier nell’edizione Charpentier in carta giapponese con le acqueforti di Jacquemart
    • Lady Berkshire: nobildonna presso la cui casa, Dorian Gray incontra per la prima volta Alan Campbell
    • Lady Narborough: nobildonna londinese
    • Lord Harrowden: anziana nullità
    • Lady Ruxton: di 47 anni
    • Signora Erlynne: ambiziosa nullità
    • Lady Alice Chapman: figlia di Lady Narborough
    • Madame de Ferrol: una delle amanti di Dorian, è al quarto marito i primi tre sono morti
    • Lady Monmouth: duchessa e donna intelligente
    • i Willoghby: coppia di nobili
    • i Rugby: coppia di nobili
    • Sir Geoffrey Clouston: fratello di Lady Monmouth con la passione per la caccia. Sarà lui ad uccidere accidentalmente James Vane liberando così Dorian Gray dall’ennesima preoccupazione
    • Lord Gotrian: 
    • Lord Bournemouth: nobile londinese, padre di Lord Poole
    • Lord Poole: primogenito di Bournemouth che ama molto lo stile di Dorian fino a imitarlo
    • Lady Branksome: nobildonna londinese

    Altri personaggi

    • Sibyl Vane: il primo e unico vero amore di Dorian Gray. E’ attrice in erba del Bristol, che si suiciderà a seguito del rifiuto del dandy disincantato durante una delle interpretazioni di Romeo & Giulietta
    • Signora Vane: madre di Sibyl Vane
    • Signor Isaacs: impresario del Bristol, che ha preso sotto la sua ala la famiglia Vane
    • James Vane: fratello  minore di Sibyl Vane di un anno più piccolo della sorella; viene chiamato dalla madre e dalla sorella anche Jim o John. Dalle maniere rudi e la corporatura robusta, detesta il teatro e sceglie invece la marina. Verrà ucciso per sbaglio durante una battuta di caccia presso la residenza di campagna di Dorian Gray, Selby Royal, presso la quale si era recato nel suo secondo tentativo di vendicare la sorella
    • Tom Hardly: amico di James Vane
    • Ned Langton: amico di James Vane
    • Lord Radley: uno dei tutori di Dorian Gray
    • Parker: maggiordomo di Basil Hallwart
    • Victor: cameriere di Dorian Gray, è al suo servizio della prima parte del romanzo, nonostante il suo lavoro sia irreprensibile, Dorian ne’ tantomeno i suoi amici lo hanno mai trovato simpatico o affabile
    • Francis: nuovo cameriere di Dorian dopo Victor, è francese e decisamente più simpatico
    • Patti: cantante dell’opera
    • George Petit: curatore d’arte che propone a Parigi il lavoro di Basil Hallward
    • Signora Leaf: governante di Dorian Gray
    • Signor Hubbard: famoso corniciaio di South Audley Street, al quale Dorian Gray si rivolge per spostare il suo ritratto
    • Lady Radley: moglie di uno dei tutori di Dorian Gray
    • Dottor Birrell: medico che pratica l’autopsia su Sibyl Vane
    • Signor Danby: procuratore distrettuale che ha seguito le indagini sulla morte di Sibyl Vane
    • Harden: uomo di Richmond che manda le orchidee a Selby Royal
    • Adolfo: cuoco di Lady Narborough
    • Dottor Andrew: medico di Lady Narborough
    • Thornton: sovrintendente della polizia di Londra
    • Hetty Merton: giovane campagnola che evoca in Dorian Gray, il suo primo amore: Sibyl Vane, e che viene da lui “risparmiata”
    • Zio di Henry Ashton: uno dei poliziotti che odono il grido ultimo di Dorian Gray

    Luoghi

    • Londra: l’intera vicenda è ambientata interamente a Londra, nonostante in un paio di occasioni si citino la Francia, l’America e l’Australia
    • Grosvenor: Museo
    • South Works: tribunale dove si attuano le cerimonie di divorzio
    • Whitechapel: quartiere dove si trova un club in cui Dorian e Lady Agatha avrebbero dovuto duettare, è tuttavia una zona infima dove Dorian Gray è solito recarsi da solo, una volta scelta la strada dell’edonismo
    • Orléans: solo citato
    • Curzon Street: strada dove abita Lord Henry Wotton
    • Eaton: famosa scuola londinese frequentata da Lord Henry Wotton
    • Albany: dove abita lo zio di Henry Wotton
    • Midland: luogo in cui Lord George Fermor, lo zio scapolo di Lord Henry Wotton possiede delle miniere di carbone
    • Darthmoore: i negozi di Darthmoore, sono quelli nell’omonimo quartiere londinese, in cui è solito servirsi Henry Wotton
    • Burlington Street: strada di Londra
    • Berkeley Square: strada di Londra
    • East End: quartiere di Londra
    • Willi’s Room: luogo dove i gentiluomini si riuniscono per fare delle riunioni più o meno “auliche”
    • Treadly: residenza in cui abita  Lord Erskine di Treadly
    • Athenaeum: circolo privato di cui è membro Lord Erskine di Treadly
    • Wardour Street: dive Henry Wotton contratta per del broccato
    • Piccadilly: quartiere di Londra
    • il Bristol: teatro in cui recita Sibyl Vane, e dove Dorian Gray la vede per la prima volta
    • Euston Road: squallida strada dove vivono i Vane
    • Melbourne: in Australia dove James si reca nel suo primo viaggio da marinaio
    • Marble Arch: luogo, di Londra di passaggio per raggiungere l’abitazione di Doria Gray
    • Covent Garden: quartiere di Londra che prende il nome dal mercato coperto che vi si tiene
    • Selby Royal: residenza di campagna di Dorian Gray dove il dandy si rifugia ora da solo ora in compagnia di amici ed estranei
    • Jermyn Street: “la via degli usurai” frequentata da Dorian Gray
    • Rue de Sèze: location per l’esposizione in cui Basil avrebbe dovuto esporre il ritratto di Dorian Gray
    • South Audley Street: strada in cui ha sede la bottega del famoso corniciaio Signor Hubbard, cui Dorian Gray si rivolge
    • Pall Mall: uno dei tanti  club di Londra frequentato da Dorian Gray
    • Mayfair: uno dei tanti  club di Londra frequentato da Dorian Gray
    • West End: nel “West End” c’è  uno dei tanti  club di Londra frequentato da Dorian Gray
    • Blue Gates Fields: luogo di Londra
    • Grosvenor Square
    • South Audley Street
    • St. James Street 
    • Victoria Station: stazione di Londra da dove Basil Hallward sarebbe dovuto partire per i suoi sei mesi a Parigi
    • Villa di Mentone: residenza di Lord Gloucester
    • 152 Hertford Street, Mayfair: indirizzo della residenza di Alan Campbell
    • Bond Street: strada di Londra
    • Daly: locale malfamato molto apprezzato da Dorian Gray

    Termini & Nomi

    • Figurine di Tanagra: Basil Hallward ne ha almeno una nel suo studio
    • Statuetta di Clodion: Henry Wotton ne ha una nella sua casa a Mayfair
    • 17: gli anni che ha Dorian Gray all’inizio del romanzo
    • 38: gli anni che ha Dorian Gray alla fine del romanzo
    • 9 Novembre: data di nascita di Dorian Gray e della morte di Basil Hallward
    • Manon Lescaut: una delle opere teatrali citate, è un opera di Giacomo Puccini
    • Romeo & Giulietta: una delle opere teatrali citate, è un opera di William Shakespeare

     

     

    Capitoli

    • 1. Capitolo primo
    • 2. Capitolo secondo
    • 3. Capitolo terzo
    • 4. Capitolo quarto
    • 5. Capitolo quinto
    • 6. Capitolo sesto
    • 7. Capitolo settimo
    • 8. Capitolo ottavo
    • 9. Capitolo nono
    • 10.Capitolo decimo
    • 11. Capitolo undicesimo
    • 12. Capitolo dodicesimo
    • 13. Capitolo tredicesimo
    • 14. Capitolo quattordicesimo
    • 15. Capitolo quindicesimo
    • 16. Capitolo sedicesimo
    • 17. Capitolo diciassettesimo
    • 18. Capitolo diciottesimo
    • 19. Capitolo diciannovesimo
    • 20. Capitolo ventesimo

     

    Info bibliografiche

    Titolo originale:  The picture of Dorian Gray (inglese)

    Autore: Oscar Wilde

    Prima pubblicazione: 1890

    Prima pubblicazione in Italia: 1905

    La mia edizione: VI edizione Einaudi 2007

    Editore italiano (la mia edizione): Einaudi

    Collana: –

    Genere: Romanzo

    Numero di pagine: 237

    Preceduto da: Il ritratto di Mr W.H. (1889)

    Seguito da: Salomé (1891) – L’anima dell’uomo sotto il socialismo (1891) – Intenzioni (1891) – Il delitto di Lord Arthur Savile (1891) – La casa dei melograni (1891)

     

     

     

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