Risotto agli asparagi

Recensione dell'arte della guerra di Sun Tzu

Risotto

agli asparagi

senza glutine

4 PERSONE | 60 MINUTI | MEDIO

Risotto agli asparagi 

senza glutine

4 PERSONE | 60 MINUTI | MEDIO

Recensione dell'arte della guerra di Sun Tzu
Recensione dell'arte della guerra di Sun Tzu

Ricetta polpette di carciofi senza glutine e lattosio morbidissime dentro e croccanti fuori. Facile e veloce da preparare è perfetta anche per la lunch box.

POLPETTE

Ingredienti

carciofi surgelati: 450 g (1 busta)

aglio bianco: 1 spicchio

scalogno: 1

olio extravergine di oliva: 100 ml (circa 5 cucchiai)

vino bianco: 200 ml (circa un bicchiere)

sale fino: q.b.

pepe nero macinato fresco: q.b.

pan grattato senza glutine: 150 g + q.b. per la panatura

uovo medio intero: 1

latte di soia: 350 g

prezzemolo fresco: q.b.

Preparazione

Recensione dell'arte della guerra di Sun Tzu

Step 1

Tira fuori dal congelatore i cuori di carciofi con almeno 30 minuti di anticipo.

Quando si saranno ammorbiditi, prendi un tagliere ed un coltello e sminuzzali grossolanamente uno per uno. Se si sono scongelati troppo o semplicemente se ti è più comodo, usa delle forbici. In alternativa potrai provare una versione alternativa sminuzzandoli con un mixer elettrico, ma attenzione a non ottenere una purea, i carciofi seppur “ridotti” dovranno comunque sentirsi sotto i denti.

Dopo averli sminuzzati tienili da parte.

Step 2

Utilizzando lo stesso tagliere e coltello dei carciofi sminuzza l’aglio e lo scalogno finemente.

Step 3

Aggiungi l’olio in una casseruola munita di coperchio e fai soffriggere il trito che hai appena preparato.

Step 4

Lascia imbiondire leggermente e quando inizia profumare aggiungi i carciofi precedentemente sminuzzati e copri lasciando andar a fiamma viva.

Step 5

Lascia andare per 5 minuti quindi aggiungi il vino e cuoci per 15 minuti a fiamma moderata rimestando con un cucchiaio di legno di tanto in tanto.

Step 6

Mentre i carciofi cuociono in una bowl mescola il pan grattato, il latte di soia e l’uovo in modo che si leghino tra di loro e rendano agevole la formazione delle polpette una volta aggiunti i carciofi.

Step 7

Verifica la cottura e aggiusta di sale e pepe.

Step 8

Quando saranno cotti spegni, aggiungi al pan grattato e mescola in modo tale che il calore faccia insaporire tra loro gli ingredienti.

Step 9

Quando la temperatura si sarà abbassata e sarà possibile toccare il composto con le mani procedi alla pezzatura delle polpette. Puoi scegliere di farle più piccole o più grandi sia in funzione dei tuoi gusti sia relativamente all’occasione. Per un pranzo o una cena a tavola, anche per velocizzare si possono fare delle polpette di dimensioni normali (palmo di una mano) se le si vogliono usare per un aperitivo, uno spuntino o per la lunch box può essere una piacevole alternativa fare delle polpettine della dimensione di una piccola clementina o anche meno. 

Step 10

Fatto questo poni in un piatto o in una bowl in funzione della tua comodità, del pan grattato.

Predisponi anche una padella con dell’olio di mais in attesa della cottura delle polpette.

Step 11

Inizia a panare le polpette e tienile da parte in attesa di essere cotte.

Step 12

Finito di panare le polpette di carciofi senza glutine potrai far scaldare l’olio e quando sarà caldo aggiungi le polpette e falle rosolare eventualmente aiutandoti col coperchio.

Step 13

Mentre le polpette diventano croccanti trita finemente il prezzemolo fresco.

Step 14

Una volta cotte impiatta e aggiungi il trito di prezzemolo fresco che darà colore e sapore alle tue polpette di carciofi senza glutine.

 

SEGUIMI SUI MIEI SOCIAL

Penne con asparagi saltati alla paprika

Recensione dell'arte della guerra di Sun Tzu

Penne con asparagi

saltati alla paprika

senza glutine

4 PERSONE | 60 MINUTI | MEDIO

Penne con asparagi saltati alla paprika 

senza glutine

4 PERSONE | 60 MINUTI | MEDIO

Recensione dell'arte della guerra di Sun Tzu
Recensione dell'arte della guerra di Sun Tzu

Ricetta polpette di carciofi senza glutine e lattosio morbidissime dentro e croccanti fuori. Facile e veloce da preparare è perfetta anche per la lunch box.

POLPETTE

Ingredienti

carciofi surgelati: 450 g (1 busta)

aglio bianco: 1 spicchio

scalogno: 1

olio extravergine di oliva: 100 ml (circa 5 cucchiai)

vino bianco: 200 ml (circa un bicchiere)

sale fino: q.b.

pepe nero macinato fresco: q.b.

pan grattato senza glutine: 150 g + q.b. per la panatura

uovo medio intero: 1

latte di soia: 350 g

prezzemolo fresco: q.b.

Preparazione

Recensione dell'arte della guerra di Sun Tzu

Step 1

Tira fuori dal congelatore i cuori di carciofi con almeno 30 minuti di anticipo.

Quando si saranno ammorbiditi, prendi un tagliere ed un coltello e sminuzzali grossolanamente uno per uno. Se si sono scongelati troppo o semplicemente se ti è più comodo, usa delle forbici. In alternativa potrai provare una versione alternativa sminuzzandoli con un mixer elettrico, ma attenzione a non ottenere una purea, i carciofi seppur “ridotti” dovranno comunque sentirsi sotto i denti.

Dopo averli sminuzzati tienili da parte.

Step 2

Utilizzando lo stesso tagliere e coltello dei carciofi sminuzza l’aglio e lo scalogno finemente.

Step 3

Aggiungi l’olio in una casseruola munita di coperchio e fai soffriggere il trito che hai appena preparato.

Step 4

Lascia imbiondire leggermente e quando inizia profumare aggiungi i carciofi precedentemente sminuzzati e copri lasciando andar a fiamma viva.

Step 5

Lascia andare per 5 minuti quindi aggiungi il vino e cuoci per 15 minuti a fiamma moderata rimestando con un cucchiaio di legno di tanto in tanto.

Step 6

Mentre i carciofi cuociono in una bowl mescola il pan grattato, il latte di soia e l’uovo in modo che si leghino tra di loro e rendano agevole la formazione delle polpette una volta aggiunti i carciofi.

Step 7

Verifica la cottura e aggiusta di sale e pepe.

Step 8

Quando saranno cotti spegni, aggiungi al pan grattato e mescola in modo tale che il calore faccia insaporire tra loro gli ingredienti.

Step 9

Quando la temperatura si sarà abbassata e sarà possibile toccare il composto con le mani procedi alla pezzatura delle polpette. Puoi scegliere di farle più piccole o più grandi sia in funzione dei tuoi gusti sia relativamente all’occasione. Per un pranzo o una cena a tavola, anche per velocizzare si possono fare delle polpette di dimensioni normali (palmo di una mano) se le si vogliono usare per un aperitivo, uno spuntino o per la lunch box può essere una piacevole alternativa fare delle polpettine della dimensione di una piccola clementina o anche meno. 

Step 10

Fatto questo poni in un piatto o in una bowl in funzione della tua comodità, del pan grattato.

Predisponi anche una padella con dell’olio di mais in attesa della cottura delle polpette.

Step 11

Inizia a panare le polpette e tienile da parte in attesa di essere cotte.

Step 12

Finito di panare le polpette di carciofi senza glutine potrai far scaldare l’olio e quando sarà caldo aggiungi le polpette e falle rosolare eventualmente aiutandoti col coperchio.

Step 13

Mentre le polpette diventano croccanti trita finemente il prezzemolo fresco.

Step 14

Una volta cotte impiatta e aggiungi il trito di prezzemolo fresco che darà colore e sapore alle tue polpette di carciofi senza glutine.

 

SEGUIMI SUI MIEI SOCIAL
E chi le conosceva le Fiabe del monte di Portofino?

E chi le conosceva le Fiabe del monte di Portofino?

Libro su Frida Kahlo

RACCONTOFANTASTICORAGAZZI

E chi le conosceva le Fiabe del monte di Portofino?

Le fiabe del Monte di Portofino di Annamaria “Lilla” Mariotti, sono quel tipo di racconti che, sia a leggerli da adulti che da bambini, ti fanno desiderare che la storia che stai leggendo non sia soltanto una favola, un racconto della buona notte! Leggendoli ti ritrovi a sperare sinceramente che abbiano un fondo di verità. E una parte di te lo crede davvero.

Da leggersi tutto d’un fiato, magari mentre ci si gode un tramonto con un buon calice di vino e si sorride con estrema leggerezza, mentre lo sguardo si perde a guardare l’orizzonte, magari trovandosi proprio a Portofino o a Camogli come è successo a me.

2 LUGLIO 2023 – TORINO

RACCONTOFANTASTICORAGAZZI

Le fiabe del monte di Portofino di Annamaria “Lilla” Mariotti. Ecco la mia recensione.

 

Ho acquistato Le fiabe del monte di Portofino di Annamaria Lilla Mariotti in una piccola libreria sulla sulla promenade di Camogli in Liguria. Era un mercoledì, il 15 Giugno del 2022 e avevo 32 anni.

Cercavo il solito souvenir letterario, in quel giorno per me veramente molto importante, quando venni attirata dai banchetti sui toni dell’azzurro che erano stati messi fuori dalla libreria. Attirò il mio sguardo il piccolo libro Isolario italiano di Fabio fiore di cui mi piaceva molto la forma, che scoprì poi in mentre lo leggevo, evocare proprio quello che era un diario di viaggio diario di bordo. 

Le fiabe del monte di Portofino a Camogli

Quella era l’unica copia, allora entro per curiosare, finché non trovo anche quest’altro libro che da innamorata dello storytelling quale sono, e quindi anche (perché no?!) di favole e racconti popolari, non ho potuto far altro che portarli via con me entrambi. A onor del vero entrambi mi furono regalati, proprio per arricchire di galanteria quel pomeriggio ligure, in bilico tra l’improvvisazione e un copione già scritto, che sta prestava a trasferirsi in Toscana.

Le storie che ci vengono proposte da Lilla sono sette e in assoluto le mie preferite sono Il gigante addormentato e Lo scialle magico. Questa raccolta di favole per bambini (?) è davvero molto breve soltanto 77 pagine, disegni compresi, il che fa pensare proprio alla alla fugacità del viaggio e al poco tempo che a volte si dedica alla lettura quando si è lontani da casa proprio perché si è presi dalle tanti stimoli che si incontrano.

Come è nato il monte di Portofino?

In Le fiabe del monte di Portofino la fantasia vola così alta, che ci viene quasi da pensare che esista davvero un fondo di verità in questi racconti e che non siano soltanto favole da leggere ai bambini, prima di andare a letto o mentre si raggiunge l’albergo Italia che è narrato nella prima favola (esiste davvero?).

Persino la storia della nascita di Portofino, che altri non è se non il gigante addormentato con la testa verso il mare le gambe verso la collina e la vicina Camogli, che altro non è se non il villaggio dei pescatori che lo stesso gigante buono salvò durante una tempesta, ci sembra assolutamente (assurdamente) plausibile.

Il solo pensare che sia possibile, seppur unicamente nei nostri sogni da bambini, che il monte di Portofino sia in realtà un gigante buono addormentato, ci fa sorridere ed emozionare e certamente è una storia che si racconterà! Ancora di più, è una storia alla quale si volgerà il pensiero ogni volta che si avrai il piacere di godersi un tramonto in riva al mare, magari proprio dal monte di Portofino o dalla vicina Camogli come è capitato a me.

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

Favole per bambini. Quale versione preferisci?

Ma ecco che tutto cambia nella terza favola, dove la Annamaria Lilla Mariotti ci racconta invece che il monte di Portofino in realtà era un vulcano. Sì, proprio quando ci siamo affezionati all’idea che il monte di Portofino sia in realtà la mole della di un gigante buono addormentato, ecco che nella terza favola quella de Il pescatore la sirena ci viene rivelato che in realtà il monte di Portofino era un vulcano.

I libri anche i più semplici insegnano. Qui, impariamo che la prima domenica di agosto per omaggiare la stella Maris, il cui altare venne dedicato sul punto più alto del monte di Portofino, chi è di Camogli si reca a rendervi omaggio con una processione via mare.

Non viene anche a te voglia di trascorrere la prossima prima domenica di Agosto (che da oggi che sto scrivendo dista soltanto due settimane) andando a Camogli, e omaggiare anche tu la protettrice di chi si trova in mare in pericolo?!

Favole sul mare…che si assomigliano

L’uomo e il mare sin dall’antica Grecia hanno sempre avuto un legame particolare, e sempre il mare ha attratto a sè l’uomo; basti pensare all’Iliade di Omero noh?! Uomo di terra e donna di mare, la sirena, sempre si sono cercati e a volte persino trovati.

Facendo un salto in tempi decisamente più recenti mi viene in mente Acquaman della Marvel dove, per una volta, è la sirena a diventare “terrestre”. Nella fiaba Il pescatore e la sirena invece la Mariotti ci racconta che esistette una bionda sirena che trasformò un giovane Giorgio in Tritone donandogli la vita più bella che potessi mai immaginare, quasi a volerci insegnare che a volte ci troviamo semplicemente nel luogo sbagliato e stiamo vestendo abiti che non ci appartengono poi così tanto.

E cosa ci si può aspettare da una libro che parla di fiabe se non tante morali tra cui la più bella e forse quella più utile è quella della favola Il segreto delle tre esse che sono appunto sapone, sole e sale!

Come nasce l’arcobaleno? La vera storia (o favola)

Si sa che chi vive in luoghi di mare vive bene e in salute; un segreto ci sarà. Ebbene è proprio così! Stando a una delle Favole del monte di Portofino un un pescatore rivela il suo segreto al suo re dopo essere stato imprigionato, e con la sua rivelazione a conti fatti libera tutti noi dalla prigionia di una vita alienante lontana dal sole, dall’amore per se stessi e dall’apprezzare il vero sapore della vita.

Ma come tutte le favole dal sapore antico, Le fiabe del monte di Portofino non potevano che concludersi con una storia d’amore dove una principessa divenuta regina riceve in dono da suo padre un bellissimo e magico scialle. Meraviglioso a vedersi, venne tessuto

con la trasparenza delle ali delle farfalle, con l’iridescenza delle squame dei pesci più variegati, con la lucentezza della rugiada all’alba e con la leggerezza della schiuma del mare e con i mille colori di un prato in primavera

Ma tutta la sua meraviglia venne mostrata durante una spaventosa tempesta.

Iride così si chiamava la Regina, affidò il suo mantello al vento della tempesta fino a che questo in tutta la bellezza di tutti i suoi colori non si allungò a formare un arco colorato grazie al quale l’imbarcazione dell’amato sposo riuscì a fare ritorno sana e salva a casa.

Ed ecco così sappiamo anche che ogni volta che vediamo un arcobaleno qualcuno è innamorato.

Sinossi

Il monte di Portofino si erge dal blu del mare con i suoi seicento metri d’altezza coperti di verde. Il poeta inglese George Byron, che lo vide nel corso di un viaggio a Camogli, lo definì “il gigante addormentato”, con la testa rivolta verso il mare e le gambe protese verso la Ruta. Quello stesso monte si trasforma in queste pagine in un regno incantato, dove vivono principi e principesse, pescatori e sirene, pirati e cacciatori di tesori nascosti. Figure misteriose, ciascuna con la sua storia, che qui intrecciano il proprio favoloso destino. 

Info bibliografiche

Titolo originale: Le fiabe del monte di Portofino (italiano)

Titolo: Le fiabe del monte di Portofino

Autore: Annamaria “Lilla” Mariotti

Prima edizione: Maggio 2022

Prima edizione italiana: Maggio 2022

La mia edizione: I edizione – Maggio 2022

Editore italiano: Ultima spiaggia

Collana: –

Genere: raccontofantasticoragazzi

Numero di pagine: 77

SEGUIMI SUI MIEI SOCIAL
Frida Kahlo: tutte le “donne” dietro l’icona

Frida Kahlo: tutte le “donne” dietro l’icona

Libro su Frida Kahlo

ARTEBIOGRAFICO

Frida Kahlo: tutte le “donne” dietro l’icona

Frida Kahlo per appassionati di Allan Percy è una libro in cui ciascuna donna, trova l’autentica possibilità non solo di guardarsi dentro e riflettere, ma soprattutto di tirare fuori quella grinta che solo un personaggio come Frida Kahlo, che trae la sua iconicità dalla sua immensa forza come donna, può ispirare.

È questa una raccolta di citazioni che mostrano in parallelo la fragilità di questa donna eccezionale, e la sua voglia di trarre forza proprio dalle sue innumerevoli debolezze. Prima fra tutte? La sua ferrea volontà di donarsi e donare il proprio amore, perché quando si sente e si ama così tanto non si può fare altro che, donarlo! Un alert per i giorni nostri?! Attenzione a scegliere con più cura il/la destinatari* delle nostre fragilità ed emozioni più pure. Ti ricorda qualcosa?

24 GIUGNO 2023 – TORINO

ARTEBIOGRAFICO

Frida Kahlo per appassionati di Allan Percy. Ecco la mia recensione.

 

Sono molto felice di leggere Frida Kahlo per appassionati di Allan Percy a distanza ravvicinata da una mostra che ho visto a Torino. La parte più bella è stata la possibilità di scoprire la Frida Kahlo più donna che non artista, più umana e meno icona. E credo proprio che tolta la sovrastruttura (che è un pretesto) di scrivere un libro che sia una raccolta di citazioni famose di Frida Kahlo, conferire estrema umanità a questa icona pop, sia stato l’obiettivo di Allan Percy fin dal principio.

È lecito inventare verbi?

Voglio dirtene uno: io ti cielo.

Così che le mie ali si dispieghino enormi per amarti senza misura.

Frida siamo tutte noi tutte noi donne che abbiamo paura di non farcela, di non ricevere amore, di non avere successo, di essere tradite, abbandonate, usate; ma anche tutte noi donne forti e determinate che abbiamo degli obiettivi da raggiungere e tutto ciò che ci serve per farlo. Ecco Frida Kahlo è tutte le donne che ciascuno di noi può essere ed incarna tutte le “1000 me” che abbiamo dentro!

Scrivo questa recensione piuttosto distante da quando ho letto il libro, ma tutto il mio tempo l’ho usato per avviare il progetto @nonsonounasommelier in cui mi occupo di Wine Storytelling, dunque sono finita con lo scrivere questa recensione in parallelo con Se non ti vedo non esisti di Levante e ammetto che è stata una combinazione molto autentica nonostante inizialmente nemmeno io avevo colto alcune sfumature.

È lecito inventare verbi?

Voglio dirtene uno: io ti cielo.

Così che le mie ali si dispieghino enormi per amarti senza misura.

Mai in tutta la vita dimenticherò la tua presenza. Mi hai raccolta che ero a pezzi e mi hai reso integra, integra

Se ti comporti come se sapessi cosa stai facendo, puoi fare quello che vuoi

Se mi vuoi nella vita tua vita, sarai tu a farmici entrare. Non devo essere io a battermi per un posto.

Frida Kahlo: aforismi e icona pop

Frida Kahlo per appassionati di Allan Percy è una libro in cui troviamo la possibilità di riflettere, perché ci sono da un lato gli aforismi più significativi di Frida Kahlo e in parallelo troviamo anche una riflessione su ciascuno di essi. L’impaginazione prevede infatti che l’aforisma funga da “titolo” che lascia spazio ad un flusso di riflessioni che non solo lo spiegano, ma lo arricchiscono di riferimenti “altri” che ci spingono tanto ad interrogarci in maniera consapevole, quanto ad esplorare a fondo la donna che c’è dietro l’icona pop.

La selezione di citazioni di Frida Kahlo qui proposta ci spinge alla ricerca dell’autoconsapevolezza e soprattutto ci offre proprio “quella” (ciascun lettore troverà la sua) frase che ci serve da stimolo da sprono.

Piedi, perché li voglio se ho ali per volare?

Oramai siamo abituati a figurarci Frida come se fosse esclusivamente un personaggio; leggere invece della sua passionalità e del suo linguaggio diretto la riporta ad uno stato più terreno e quindi a noi più prossima. Leggere della sua profonda umanità e ingenuità, ci fa sentire come se non fossimo poi così tanto strane come pensavamo di esse e come forse qualcuno troppo spesso ci ha detto che invece eravamo.

Ultimamente su Instagram mi capita di vedere spesso dei reels con queste donne che diffondono il messaggio: “Non voglio essere bella voglio essere iconica” e Frida Kahlo era ed è certamente una delle figure femminili più iconiche di sempre. La stessa copertina di questo libro la ritrae come un’icona pop.

Dipingo me stessa perché sono il soggetto che conosco meglio

Dipingo me stessa perché sono il soggetto che conosco meglio

Dipingo me stessa perché sono il soggetto che conosco meglio

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

Il caos dentro

Chi è una persona creativa ha anche un animo caotico

Sono parole leggiamo tra le pagine di questo libro, e decisamente ben si prestano a descrivere la personalità fuori dal comune di Frida Kahlo. Lei è stata una donna che ha tanto amato, non solo “gli altri” ma la vita nella sua totalità e complessità; e tutto questo ha evidentemente ispirato la mostra stessa che ho avuto modo di visitare dal titolo eloquente “Il caos dentro“.

Una mostra che focalizzandosi sulla donna rispetto all’artista, proponeva anche molte fotografie in bianco e nero che mostravano la sua bellezza nel senso oggettivo del termine. Un po’ perché era una donna dall’estetica molto particolare, un po’ perché nei sui celebri autoritratti lei stessa ha enfatizzato i suoi “difetti”, ma nella maggior parte dei casi Frida viene definita appunto iconica e certamente non bella. Una percezione questa che lei stessa aveva di sé, ma che non la limitavano nell’incarnare la sua cultura con abiti e gioielli assolutamente identitari. Abiti che non passano inosservati per una donna che aveva una capacità di pensiero che non poteva non essere ascoltata, così noi ancora oggi leggiamo i suoi aforismi, le sue citazioni, ammiriamo le sue opere e ci immergiamo nella sua vita per imparare da questa “mentore” quanto più ci è possibile.

In ogni cosa può esserci bellezza, anche in quelle più orribili

Ciò che non mi uccide mi nutre

A volte devi dimenticare ciò che provi e ricordare ciò che meriti

Sinossi

Tra le personalità più carismatiche e più amate di tutti i tempi come donna, artista e intellettuale, Frida Kahlo ci regala 60 pillole di saggezza ribelle, al di sopra delle convenzioni. Come i quadri, anche gli scritti di Frida trasmettono il suo attaccamento viscerale alla vita, vissuta fino all’ultimo con coraggio. Un manuale di self-help per lettori ispirati che unisce arte, letteratura e psicologia.

Frida Kahlo non ha bisogno di presentazioni: è l’emblema di libertà, creatività e amore incondizionato al suo compagno e alla sua arte, alla vita con tutte le sue contraddizioni. Uno dei suoi ultimi dipinti racchiude la sua essenza. Su una fetta di anguria è incisa con un coltello la frase “Viva la vida”, ripresa dai Coldplay nel loro celebre album, e di recente titolo di un bellissimo docufilm sulla grande artista messicana. Una simile dichiarazione da una persona che ha vissuto dolore, malattia e disabilità, oltre all’incomprensione della sua opera da parte dei contemporanei, ha un valore in più: ci dice che possiamo trascendere le circostanze, creare il nostro mondo.

Info bibliografiche

Titolo originale: Frida para apasionados (spagnolo)

Titolo: Frida Kahlo per appassionati

Autore: Allan Percy

Prima edizione: 2019

Prima edizione italiana: 29 settembre 2021

La mia edizione: I edizione – Settembre 2021

Editore italiano: Giunti

Collana: –

Genere: Biografico

Numero di pagine: 68

SEGUIMI SUI MIEI SOCIAL
Se non ti vedo non esisti, ma tanto lo so che ci sei lo stesso!

Se non ti vedo non esisti, ma tanto lo so che ci sei lo stesso!

Primo romanzo di Levante

ROMANZOROSA

Se non ti vedo non esisti, ma tanto lo so che ci sei ancora!

Sì è vero che esiste il detto “lontano dagli occhi, lontano dal cuore” ma è davvero ciò che vogliamo? Renderci cieche, per non vedere ciò che non riusciamo a scardinare, al punto di non vedere più nemmeno noi stesse?!

In questo suo primo romanzo Levante (Claudia Lagona) più che a nascondere la polvere sotto il tappeto, ci invita a tirarla fuori! A ricominciare a vederci perché solo ciò che vediamo esiste davvero, comprese noi stesse!

7 GIUGNO 2023 – TORINO

ROMANZOROSA

Se non ti vedo non esisti di Levante. Ecco la mia recensione

 

Probabilmente questo libro è sull’arte di imparare ad amarsi, sulla capacità di lasciare fuori dalla nostra vita quello che ci fa male e sull’intelligenza di seguire quello che è il nostro istinto e a volte quelli che sono i consigli che ci arrivano dalle persone che ci amano davvero. Accontentarsi di briciole d’amore, indipendentemente da quanto sia gustoso il pane da cui si staccano, non appagherà mai il nostro appetito d’amore e di serenità. In fondo perché accontentarsi e soprattutto perché permettere agli altri di farci sentire in colpa per quando ci sentiamo bene, perché la vita ce la stiamo godendo a pieni sorsi?

Per quale motivo avrei dovuto accontentarmi delle briciole quando avevo fame di vita?

Io di corsa a saltare ostacoli, tentare capriole e lanci nel vuoto senza il minimo terrore di schiantarmi al suolo, che di vita ho solo questa.

Ecco allora che creare dei confini che ci proteggano è nostro compito, avere giorno dopo giorno consapevolezza che l’amore ce lo meritiamo tutto senza compromessi questo significa che meritiamo tanto di riceverlo quanto di darlo, perché solo in questo scambio bilaterale c’è la felicità autentica. 

Cos’è giusto? Quello che ci rende felici è giusto 

Era […] serena, e non aveva paura di amare se stessa senza che qualcuno le raccontasse di quanto valeva, di quanto era bella.

Sono una figa! Scrivo su Rolling Stone…

…ma la mia vita privata va a rotoli! Se fossimo stati ne Il diavolo veste Prada avrei potuto dire: “È così che funziona quando funzioni nel mondo del lavoro!”…ma Se non ti vedo non esisti di Levante è un’altra storia e qui la protagonista si chiama Anita.

Indubbiamente nei disastri d’amore, essere una donna di successo come lo è Anita aiuta non poco, perché quando sei un po’ giù e fai un lavoro figo puoi salire su un aereo e volare fino a New York (anche se per lavoro), oppure prenotare una vacanza in Sardegna (per sfuggire al lavoro) anche se magari sei così sciocca da fartela rovinare da uno dei tuoi sbagli in fatto di uomini!

E magari finisci anche con l’avere una rubrica tutta tua su Rolling Stone (senza s che gli Stones! sono la band mi raccomando ai dettagli) quasi a dare il colpo di grazia, o il sigillo ufficiale, di quelli che sono i tuoi casini amorosi. E di casini ne hai fatti tanti perché dell’amore ti rimane soltanto il colore rosso di una cucina, che sta dentro un appartamento di Milano, che hai affittato per un mese per sfuggire a quella vita che non sai se vuoi, o forse lo sai non vuoi accettare il fatto che quella stessa vita che hai voluto così tanto, adesso è totalmente estranea e non vedi l’ora di liberartene.

Ci provi persino col tradimento ma non è così che si chiude una relazione che è appesa al filo di una ragnatela! Si spezza il filo, si tolgono le ragnatele e si butta il ragno fuori di casa, perché quando una storia è finita, è finita e basta.

 Conoscevo gli abissi mi ero ripromessa di non tornarci, non me lo potevo permettere più

Lui sapeva parlarmi senza fiatare, con un solo sguardo aveva il potere di farmi prendere la decisione giusta

E allora qual è il significato del tradimento perché certo quando si tradisce si tradisce l’altra persona ma, ancora di più noi stessi perché ci declassiamo ad essere “l’altra“, oppure a far diventare “l’altro“ qualcuno che in realtà ci aiuta soltanto ad andare sempre più a fondo.

Fanno tutti i fotografi, ci fosse qualcuno che fa il panettiere! Mi è venuta fame andiamo a pranzo

Insomma perdiamo la capacità per un certo lasso di tempo di proteggerci dal primo tipo interessante (si okay molto interessante) che incontriamo su un aereo, o all’ennesima mostra del nostro artista preferito. Insomma per non liberarci delle situazioni scomode, ci liberiamo della nostra vita smettendo di curarla e proteggerla.

Ho fatto un casino e mi sono rovesciato addosso un progetto di vita che valeva la pena di vivere appieno.

È così, siamo ponti: […] siamo vita perché ci mischiamo ad altre vite

Tradire noi stesse…e poi (per)donarci

finalmente mi prendevo la responsabilità del mio peccato più grande: aver tradito me stessa

E proteggersi significa anche tenere per sé certi segreti, invece di darli in passo affidandoli al primo sconosciuto che ci fa sentire accolte, perché siamo noi che dobbiamo accoglierci non un estraneo, siamo noi che dobbiamo curare le nostre ferite e sputare via il veleno dalla nostra vita succhiandolo via alacremente come si fa con un bacio avido. Questo è il modo per donarci la vita, quella la stessa vita che abbiamo maltrattato e calpestato e con la quale abbiamo fatto casino in tante di quelle maniere che a contarle tutte non ce le ricordiamo neanche.

perché ci stavamo scrivendo come si fa solo sul diario segreto?

Spesso ci troviamo incasinate, ma se torniamo ad essere abbastanza gentili con noi stesse possiamo arrivare perfino a perdonare il tanto male che ci siamo fatte e che abbiamo permesso ad altri di farci.

Portare o riportare la bellezza nella nostra vita, nelle sue tante forme è atto dovuto e tanto tanto bello. Alla bellezza infatti non ci si deve mai abituare, anzi sempre la si deve portare mantenere le nostre vite vite!

Io alla bellezza non ho mai fatto l’abitudine, la pretendo dentro e fuori di me, dentro e fuori dagli altri, come una responsabilità umana dalla quale non ci si può assolutamente sottrarre

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

La bellezza dell’amore puro

Certo che in tutta questa poltiglia che è la nostra vita, anche se indossiamo delle scarpe davvero molto belle, ci camminiamo veramente male! Altro che red carpet e anche al giorno del nostro compleanno corriamo (sempre sui tacchi ovviamente) il rischio di arrivarci nella versione peggiore di noi stesse. Beh ecco io compirò 34 anni il 23 Agosto 2023, ed ho intenzione di arrivarci non così masticata dalla vita come ha fatto Anita, che di amore per sé stessa ne aveva davvero poco.

Anita bella certe cose possono saperle soltanto gli occhi

Non si regalano i diamanti agli sconosciuti, specie se questi ti offrono solo caramelle

Ma per fortuna nonostante in alcuni momenti della nostra vita siamo davvero delle incoscienti, alla fine chi ti ama davvero un Devoto-Oli (il dizionario dei sogni o quasi, che persino io non ho ancora mai avuto!), te lo regala così che tu possa trovare nuove parole che possano descrivere le tue 1000 me le tue 1000 te e tutte quelle che ciascuna di noi ha dentro e che ad un certo punto deve prendersi l’impegno di conoscerle. Sì! conoscerle una per una così che magari la smettono di fare baccano nella tua testa e si accordano sull’importanza di rimanere tutte insieme, unite.

Promemoria per donne forti

Recentemente ho scritto anche la recensione di un libro su Frida Kahlo, quindi ho sorriso quando mi sono ritrovata sotto al naso il suo nome tra le pagine di Se non ti vedo non esisti di Levante, ma se parliamo del connubio donna e forza mi vuoi davvero dire che Frida non è tra quelle che ti vengono in mente?

Frida Kahlo mi aveva raccontato le migliori storie

Ecco appunto che questo libro è un promemoria per donne forti ma che hanno anche le loro fragilità di cui occuparsi; e che ci riescono un po’ grazia loro stesse un po’ grazie gli amici, quelli veri, riescono a davvero a prendersi cura di creature così piccole e delicate, come certe donne (altezze a parte) in alcuni momenti diventano.

E che cosa bellissima è avere qualcuno che, ovunque tu sei è presente, che sa perfettamente come stai anche se non dici nulla perché in quel momento tu non vuoi sapere davvero come stai? E allora che fai? Neghi a te stessa iniziando a raccontare bugie fino a che queste non diventano davvero troppo grandi! E così come un rifiuto ingombrante che lasci fuori dal portone di casa per essere portato via da un estraneo, allo stesso modo speri che arrivi qualcuno a toglierti questo peso dal cuore, perché tu non sai togliertelo da sola.

La solita storia di toccare il fondo e scoprire che c’è sempre un pezzo da scavare e si fece sera e la mia penna era ancora riposo.

In casa dell’uomo che mi aveva scopato la testa? Perché si di questo si trattava: aveva fatto l’amore con il mio cervello

E non è questo il senso di nascondere in cantina qualcosa, pur di non vederlo di non sentirlo perché se non ti vedo non esisti, ma in realtà esiste anche quello che non vediamo! 

Era la storia di sempre quella di creare il caos e rimettere ordine al fine di stare bene

Nessuno spargimento di inchiostro a casa dei miei labirinti emotivi

A E io non ero sicura di voler passare da un legame ad un altro senza mai realizzare il mio desiderio di indipendenza

E ad un certo punto in cantina dove abbiamo nascosto la parte più fragile di noi dobbiamo per forza scenderci e se siamo fortunati qualcuno ci accompagna, in questa virtuale discesa agli inferi, perché poi al posto di quel buio che non è poi così pesto come i lividi che ancora portiamo addosso, si accende la luce.

Che la notte non è nera, la notte è blu.

Perché la verità è che quando l’universo sa cosa vuoi fa di tutto per aiutarti a realizzarlo

Sinossi

Anita, redattrice in una rivista di moda, è quello che tutte sognano di essere: bella, giovane, elegante e colta. Ma anche tremendamente complicata.

«Certe cose possono saperle soltanto gli occhi.»

Sua madre e sua sorella, così concrete, non capiscono da dove arrivi la sua inquietudine, quella voglia di mangiarsi ogni attimo come fosse l’ultimo e di scappare a gambe levate non appena qualcuno minaccia di metterla in gabbia. Anita però lo sa bene: quando si guarda allo specchio, le sue “mille me” – così le chiama lei – riflettono i suoi cambiamenti di umore e la incoraggiano, la contraddicono, la rimproverano quando sbaglia. Perché Anita sbaglia spesso, soprattutto quando si tratta di uomini. I suoi errori più grandi sono tre: Filippo, affascinante e indisponibile, incontrato per caso su un volo per New York; Flavio, un incrocio di sguardi che si è trasformato in passione; e poi Jacopo, il marito che le è sempre stato accanto ma ultimamente sembra non capirla più. Anita crede di amarli tutti, ma forse la verità è che la vita le sta sfuggendo di mano, come la sua immagine riflessa nello specchio. Dovrà scavarsi dentro e fare i conti con un passato ancora dolorosissimo, per imparare a prendersi cura di sé senza smettere di innamorarsi e di sbagliare: solo così potrà ricominciare a vedersi, e a esistere, davvero.

Info bibliografiche

Titolo originale: Se non ti vedo non esisti (italiano)

Titolo: Se non ti vedo non esisti

Autore: Levante

Prima edizione: 2017

Prima edizione italiana: 19 gennaio 2017

La mia edizione: VIII edizione – Ottobre 2022

Editore italiano: Rizzoli

Collana: –

Genere: Romanzo

Numero di pagine: 262

SEGUIMI SUI MIEI SOCIAL