Copertina del libro “Il gabbiano Jonathan Livingston” di Richard Bach del 1975

POESIA

A Nizza ho scoperto gli Haiku giapponesi: ecco cosa sono!

Forma poetica della letteratura giapponese che in sole 17 sillabe sullo schema 5-7-5 e senza alcun titolo introduttivo descrive meticolosamente ciò che il poeta vede. La bellezza di questa edizione? La dualità tra il poetico e il pittorico, che rafforza la bellezza dei tre versi di ogni singolo haiku grazie alla potenza pittorica di Hokusai.

15 NOVEMBRE 2023 – TORINO

POESIA

Haiku – Les Paysages d’Hokusai. Ecco la mia recensione.

Gli Haiku (o haikai) sono componimenti poetici originari del Giappone. La loro caratteristica principale è che sono brevissimi perché composti di sole 17 sillabe distribuite in 3 versi secondo lo schema 5-7-5. La meraviglia nel leggerli sta nella loro capacità di rendere, al pari di una fotografia, una immagine in maniera nitida come se appunto la stessimo guardando con i nostri occhi.

In questa edizione Les Paysages d’Hokusai edita da Seuil, questo effetto è enfatizzato dall’abbinamento tra singolo haiku e un dipinto del celeberrimo artista giapponese: Hokusai.

Haiku: il primo incontro

Prima del mio primo viaggio a Nizza nell’Agosto del 2022, in occasione del mio 33 compleanno (save the date: 23 Agosto) non avevo mai sentito degli Haiku, ma è stato amore a prima vista. Complice in questo certamente la splendida edizione del Les Paysages d’Hokusai edita da Seuil, casa editrice francese che “acquisto” per la prima volta proprio a Nizza nella splendida libreria La Sorbonne che da brava amante dei libri avevo inserito tra le tappe fondamentali da visitare.

Effettivamente insieme alla Spalavera a Pallanza (Lago Maggiore) dove ho acquistato una splendida edizione de I fiori del male di Charles Baudelaire e la Libreria Lazzarelli di Novara dove ho acquistato il mio primo libro di Pablo Neruda: Poesie erotiche, ad oggi è certamente nella mia top three.

Raccolta di Haiku

Questo volume di pregio è una raccolta di 58 Haiku, composti dai importanti poeti giapponesi come Basho, Buson, Chiyo-Ni, Dakotsu, Issa, Joso, Kyorai, Ryokan, Ryota, Shiki, Shusai, Teishitsu.

É stata certamente un’esperienza leggere per la prima volta delle produzioni poetiche giapponesi, ma tradotte in francese. Da provare!

Bellezza estetica a parte di questo libro che ha tanto di dorso in stoffa e caratteri argentati, ciò che mi ha mosso nell’acquisto è stata la possibilità di leggere qualcosa in francese che fosse anche semplice per me che non ho l’occasione di parlarlo tutti i giorni, un po’ come era già stato con Poesie d’amore di Jacques Prévert.

E comunque fa sempre piacere avere in libreria un bel volume come questo al pari di un libro antico o di quelle splendide edizioni tematiche e fotografiche!

Quarta di copertina del libro Erotica di Ghiannis Ritsos

Di cosa parlano gli Haiku

Così come è vero per la poesia occidentale a cui possiamo essere abituati, anche nel caso degli Haiku (o haikai) il poeta può scegliere di immortalare qualsiasi emozione e scenario.

In questo caso abbiamo paesaggi realistici o immaginari, ritratti attraverso diverse stagioni, luoghi, stati d’animo e vita quotidiana in una naturalezza che ci fa percepire quasi un dialogo intimo e avvolgente.

Ci viene proposto un Giappone antico che sembra quasi evocare un senso di familiarità, di “conosciuto” come se fossimo già stati in quei luoghi e insieme al poeta le nostre emozioni avessero modo di spaziare.

Nel leggerli puoi percepire una quiete di spirito che solo la cultura giapponese sa evocare.

La struttura e la stagionalità degli Haiku

Come anticipato gli Haiku sono composti di soli tre versi. Diciassette sillabe che devono necessariamente essere perfettamente evocative e al contempo lasciare quel “non finito” quasi michelangiolesco, invitando il lettore a soffermarsi su quell’emozione che si affaccia, anche se non viene in alcun modo definita dal poeta, ma appunto solo accennata.

Le stagioni sono fondamentali in questa tipologia di componimento poetico basti pensare che esistono raccolte stagionali di Haiku, proprio perché la connessione tra la natura e le emozioni, ma anche immagini, che le stagioni sono in grado di creare e suscitare nel poeta è fondamentale, e funge tanto da stimolo iniziale che da cornice di questi brevi componimenti poetici.

Non a caso un verso di ogni Haiku è proprio riferito alla stagione così che il lettore, con la sua esperienza di vita, può già avere gli strumenti per immergersi in quella “scena”, consentendo al poeta di usare lo stretto necessario lasciando posto a quel qualcosa che cattura lo sguardo, e soprattutto alle emozioni che si esprimono in quel non finito a cui ho accennato poco fa. 

E se la poesia “tradizionale occidentale” è un catalizzatore di emozioni questo è ancor più vero negli Haiku, perché è proprio il sentire del lettore che arricchisce quasi completando/finendo il componimento poetico appena letto, che nelle sue diciassette sillabe ha la capacità di essere compiuto nel suo senso evocativo e comunicativo.

Si rifiutavano di aprire gli occhi per vedere.

Sinossi

Dopo gli Haiku del tempo che passa illustrati da Hokusai, questo nuovo volume di “Classici in immagini” fa rivivere la tradizione del poema breve giapponese: 58 haiku di Basho, Buson, Chiyo-Ni, Dakotsu, Issa, Joso, Kyorai, Ryokan, Ryota , Shiki, Shusai, Teishitsu… scelti per mostrare la bellezza di paesaggi realistici o immaginari attraverso diverse stagioni, luoghi, stati d’animo, vita quotidiana… Una collezione che ci porta, sotto il pennello di Hokusai, grazie a una rappresentazione dolce e poetica del mondo vivente, in una bellissima fantasticheria.

Info bibliografiche

Titolo originale: Les Paysages des L’Hokusai (francese)

Autore: Autori vari

Prima pubblicazione: 2017

La mia edizione: 2017

Editore italiano: Seuil (casa editrice francese)

Collana: –

Genere: Poesia

Numero di pagine: 116

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