ROMANZO – FANTASTICO
La ragazza della torre di Cecilia Darth-Thornton. Ecco la mia recensione.
a premessa è che a distanza di circa 15 anni ho deciso di rileggere, una seconda volta, l’intera trilogia The Bitterbynde“, e le impressioni che ho avuto durante questa seconda lettura, sono le stesse che ho avuto nella prima.
E’ una saga che mi è piaciuta e che continua a piacermi, nonostante siano molte le critiche che gli si muovono, e che io stessa ho riscontrato. Ciò nonostante la saga di Cecilia Darth-Thornton è per me non solo da leggere, ma da RI-leggere, poiché la ricchezza della trama e dei fatti che (anche forzatamente) vengono inseriti, non riescono ad essere “assorbiti e apprezzati” immediatamente.
La mia opinione vale per tutti e tre i romanzi: sono libri che vanno fatti decantare, e che si apprezzano di più con il tempo, e con una maggiore maturità del lettore che può meglio immedesimarsi nelle vicende della “Creatura della Torre”, fondendo con queste il proprio bagaglio esperenziale ed emotivo, guadagnato nel proprio vissuto.
La storia narrata in “La ragazza della Torre”, è quella di una creatura, che si ritrova per cause sconosciute muta, senza memoria e sfigurata in volto, a causa dell’edera paradossa. Unica traccia del suo passato, che viene fornita al lettore, ma del quale la protagonista non ne ha memoria, è un bracciale d’oro con chiusura a scatto. Questo è l’unico indizio che la Darth-Thornton ci fornisce, ma che di per sé non costituisce nessun indizio o traccia, almeno in questo primo romanzo della trilogia (di più in La Dama delle Isole).
Arrivata con una carovana, la creatura viene accolta dalla benevolenza della vecchia Grethet, una serva della Torre di Isse.
Faccia Butterata, così venne chiamata in quella Torre d’interscambio, quella strana creatura iniziò a svolgere umili lavori, e a guadagnarsi un giaciglio e qualche avanzo di cibo.
La sua figura era gracile, e i Capelli d’Oro erano ben celati sotto il cappuccio arricchito, da una rete di talium per proteggersi dalle tempeste magiche che sempre più sferzavano le terre di Aia.