Le favole per Esopo? Un pretesto per insegnarci l’ “essere” umani
GRANDI CLASSICI – NOVELLA – FANTASTICO – RAGAZZI
Le favole per Esopo? Un pretesto per insegnarci l’ “essere” umani
Talmente tanto radicato nella nostra cultura che in maniera consapevole o meno tutti noi conosciamo le favole più emblematiche di Esopo. Perché leggerlo? Ci aiuta a trovare la morale in ogni situazione
13 NOVEMBRE 2022 – TORINO
GRANDI CLASSICI – NOVELLA – FANTASTICO – RAGAZZI
Le favole di Esopo. Ecco la mia recensione
Quale fra tutte le 358 è la tua preferita? Perché?
Le favole di Esopo sono uno di quei libri che in qualche modo tutti quanti abbiamo già letto. Sì perché sono talmente tanto presenti nella cultura popolare da millenni, che abbiamo assorbito senza neanche accorgercene la loro saggezza.pensiamo infatti alla storia della cicale della formica, facciamo battute sulla gallina dalle uova d’oro pensiamo alla tartaruga e la lepre, eppure è così facendo i ripercorriamo quelle che sono le morali che di volta in volta possiamo applicare alla nostra vita quotidiana.
Questo libro nell’edizione BUR Deluxe l’ho comprato in occasione del del mio primo Salone del libro torinese, era il 17 ottobre 2021. Di questa stessa edizione avevo già comprato Le Mille e una notte e nel corso del tempo ho continuato a comprare anche i libri che avevo già letto, come ad esempio Alice nel paese delle meraviglie o Lo strano caso del dottor Jekyll e Mr. Hyde, proprio in funzione del piacere di aggiungere alla mia collezione questa edizione di pregio.
La volpe e l’uva – 32
Una volpe affamata vide dei grappoli d’uva che prendevano da un pergolato e tentò di afferrarli. Ma non ci riuscì. “Robaccia acerba!” Disse allora fra sé e sé, e se ne andò. Così, anche fra gli uomini, ciechi, non riuscendo, per incapacità, a raggiungere il suo intento, ne dà la colpa alle circostanze.
Il giovane prodigio e la rondine
[…] La favola mostra che tutto quello che si fa fuori tempo è pericoloso.
Favole da leggere alla sera
Esopo fu uno scrittore vissuto nell’antica Grecia (VII-VI secolo a.C.), così non ci sorprende la sua grande saggezza.
Certamente le favole di Esopo non sono un libro da leggere tutto d’un fiato, la pena sarebbe la noia, e indubbiamente questo non renderebbe giustizia alla capolavoro e pietra miliare che questo testo rappresenta oramai da millenni.
La volpe che non aveva mai visto un leone – 42
[…] La favola mostra che l’abitudine rende tollerabili anche le cose spaventose.
Personalmente ho l’abitudine di leggere alla sera dei racconti brevi o delle poesie, dunque in alcune occasioni ho sostituito queste letture con le favole di Esopo. Questo mi ha dato modo di assimilarle e di comprenderle dando loro il giusto tempo.
Le favole di Esopo non sono favole lunghe sono invece molto brevi, forse per questo molto adatte ad essere trasmesse oralmente. Azzardo che proprio questa loro caratteristica è stata la causa a contribuito alla loro diffusione nel corso del tempo.
Tuttavia se da un lato il loro essere brevi e concise è indubbiamente un punto di forza, dall’altro troviamo che questo possa, nel momento in cui le leggiamo e non ascoltiamo, ad essere disattenti perdendosi quindi alcuni passaggi importanti.ammetto infatti che più di una favola è stata da me riletta proprio perché il mio occhio correva veloce sul testo.
Il bifolco ed Eracle – 72
[…] Muoviti prima, e dopo prega!
Se no, preghi per niente.
Per Esopo siamo esseri umani o animali?
Sebbene ad oggi quando ci parlano di favole ci viene da portare la mente nella mente si crea si creano immagini di personaggi umani, nel caso delle favole di Esopo troviamo invece animali con doti, difetti e virtù che incarnano intensamente l’essere (verbo) umano.
Questi infatti sono invidiosi e saggi, avidi o coraggiosi, ipocriti o astuti sempre pronti a trovare stratagemmi per avere un tornaconto sull’altro. In generale la visione dell’essere umano di Esopo non è particolarmente lusinghiero, eppure e forse proprio il leggere ciò che l’essere umano ciò che siamo in grado di farci l’un l’altro, chi è in grado di farci desistere dal farlo o comunque riconoscere il momento in cui siamo per compiere un determinato una determinata azione.
E alcune di queste favole ci fanno sorridere, altri a riflettere, altre non le capiamo affatto, eppure in molte di queste ciascuno di noi può riconoscere tratti di se stesso e delle persone che ci circondano o che abbiamo incontrato nel corso della nostra vita. Nell’edizione Borra dell’Ax i disegni sono ovviamente meravigliosi, e credo sia positivo leggere un testo del genere in versione illustrata soprattutto se lo si legge in età adulta come ho fatto io, aldilà delle occasioni scolastiche in cui certamente mi sono imbattuta.
E le favole di Esopo sono un testo indubbiamente pedagogico e formativo e quindi formativo, adatto davvero ad un pubblico di tutte le età e pure credo che l’età migliore le età migliori per portarsi a questo testo siano al di sotto degli otto anni e nella fascia di età 30 40.
Questo perché in età acerba ce la curiosità la permeabilità che consente la corretta interiorizzazione dei delle morali che Esopo si propone. Mentre in un’età più matura possiamo effettivamente rendersi conto se con le nostre azioni ci stiamo portando fuori strada o comunque lo abbiamo fatto in passato, questo ci consente una autocritica edificante seppur fatta in maniera leggera.
Il naufrago – 53
[…] Noi pure, dunque oltre a pregare gli dei, dobbiamo provvedere personalmente fatti nostri.
Il gracchio e la volpe – 160
Un granchio affamato sarà posato su un fico e, trovati dei piccoli fichi ancora acerbi, aspettava che diventassero grossi e maturi.la volpe che lo vedeva continuamente la fermo, quando ne seppe il motivo, gli disse: “Caro mio, se ti attacchi alla speranza, sbagli di grosso la speranza è un pastore che ti porta a spasso, ma la pancia non te la riempie“.
I viandanti e la sterpaglia – 258
[…] che erano degli sciocchi ad aspettare quello che non c’era. […]
Favole da leggere alla sera
Mentre leggevo le ultime pagine mi è venuto in mente un esercizio che mi che spero di poter fare insieme ad un ad una giovane mente. La quasi totalità delle favole divide la morale dal corpo della favola stessa e, alcuni di queste tuttavia non hanno questo tipo di impostazione dunque lasciano al lettore la possibilità di scriverla nella propria mente. Dunque sarebbe molto bello molto interessante fare appunto questo esercizio di scrittura assieme ad una giovane giovane mente in modo tale da consentirgli di consentirgli quello sforzo mentale tale da rendere ancora più efficace l’assorbire una determinata informazione e da parte nostra di scoprire avere il piacere di scoprire come un bambino o una bambina interpretano una determinata favola di quelle di Esopo.
Forse mi è venuto in mente questo tipo di esercizio proprio perché, seppure in forma diversa, è quello che faccio con ogni libro scrivendo su questo mio blog.
Il carbonaio e il lavandaio – 56
La favola mostra che non si possono mettere insieme le cose che fanno a pugni tra di loro.
L’asino e il mulo che portavano un carico uguale – 272
[…] Anche noi, per giudicare la condizione di ciascuno, non dobbiamo guardare come comincia, ma come va a finire.
Addirittura in una realtà familiare, sarebbe davvero molto bello avere addirittura un quaderno separato scritto a mano ovviamente), dove si riportano di volta in volta le morali quanto meno delle favole più significative. Questo quaderno potrà il corso degli anni essere ripreso in mano e quindi usato come promemoria affinché nella nostra mente rimanga sempre vivo il ricordo delle morali che abbiamo appreso.
E tra le altre non so bene come mai ci ho pensato solo da metà libro in poi, di provare ad individuare degli animali che sentivo più familiari per il modo in cui affrontavano le loro disavventure. Anche questo può essere un esercizio interessante a qualunque età.
Ovviamente su 358 favole si rischia di dimenticarne qualcuno eppure ritengo che gli animali più interessanti sono il:
- Cinghiale della favola 328: il cinghiale, il cavallo il cacciatore vai a capo
- La scrofa favola 329: la scrofa e la cagna che si insultavano a vicenda
- La gru favola 333 the il pavone e la gru
- Il leone favola 338: l’arciere il leone
Eppure con onesta dico che tutte le morali in queste quattro favole sono già presenti in tante altre, perché davvero le morali sono spesso molto simili tra di loro questo esplicita ancora di più il fatto che nonostante l’essere umano possa affrontare variegate situazioni alla fine il risultato e quindi l’insegnamento resta il medesimo.
Le rane del pantano – 68
La favola mostra che non bisogna mai avventurarsi imprudentemente in un’impresa.
Info bibliografiche
Titolo originale: Aἰσώπου μῦθοι (greco antico)
Titolo: Favole
Autore: Esopo
Prima pubblicazione: VI secolo
Prima pubblicazione in Italia: XV secolo
La mia edizione: giugno 2020
Editore italiano: Rizzoli
Collana: BUR Deluxe
Genere: Novella, favola
Numero di pagine: 235 (illustrazioni incluse)