Il romanticismo “cantato e divertito” del poeta inglese Auden in bilico tra rettitudine e disonestà
Il romanticismo “cantato e divertito” del poeta inglese Auden in bilico tra rettitudine e disonestà
La verità vi prego sull’amore di Wystan Hugh Auden è una raccolta di poesie il cui titolo (forse) ci trae in inganno. Non è il romanticismo che ci aspettiamo, anzi forse abituati a leggere altro (penso a Ritsos e Neruda) ci troviamo davanti ad una forma decisamente diversa di romanticismo. In questa raccolta infatti qualche punto interrogativo sull’amore Auden se/ce lo pone e rimane tale! L’insegnamento?è che alla fine la verità (su qualsiasi cosa?!) è quella che ciascuno di noi assume come tale. La verità sull’amore è dunque soggettiva. L’unica parte oggettivata è che servono due persone che condividono connessione, prospettive e intimità nelle loro innumerevoli forme.
19 MAGGIO 2023 – TORINO
La verità vi prego sull’amore di Wystan Hugh Auden. Ecco la mia recensione.
La verità vi prego sull’amore di Wystan Hugh Auden è una raccolta di poesie il cui titolo ci trae (forse) in inganno.
Ho comprato questo libro a Como, la prima volta che ci sono stata (data di acquisto 8 Maggio 2023). Ero davvero di fretta e come sempre quando entro (capiterà anche a te) in una libreria nuova, ci metto un po’ ad orientarmi. Volevo leggere poesie, ‘che avevo il cuore e la mente leggeri, perché alleggeriti da quei giorni di off. Inizio a cercare.
Il titolo mi cattura ed ha il testo a fronte in inglese, decisamente un plus! Penso che non ricordo l’ultima volta che ho letto qualcosa in inglese, salvo Alice nel paese delle meraviglie molti anni fa e gli ultimi Haiku che mi sono fatta arrivare da Londra.
Il tempo stringe, devo andare in stazione per fare tappa a Milano e poi di nuovo Torino.
Sfoglio, sorrido, scambio qualche parola con la signora che è lì vicino a me, lo compro.
La lettura inizia in treno.
Dicono alcuni che amore è un bambino,
e alcuni che è un uccello,
alcuni che manda avanti il mondo,
e alcuni che è un’assurdità,
e quando ho domandato al mio vicino,
che aveva tutta l’aria di sapere,
sua moglie si è seccata e ha detto che
non era il caso, no.Assomiglia a una coppia di pigiami,
o al salame dove non c’è da bere?
Per l’odore può ricordare i lama,
o avrà un profumo consolante?
È pungente a toccarlo, come un pruno,
o lieve come morbido piumino?
È tagliente o ben liscio lungo gli orli?
La verità, vi prego, sull’amore.I manuali di storia ce ne parlano
in qualche noticina misteriosa,
ma è un argomento assai comune
a bordo delle navi da crociera;
ho trovato che vi si accenna nelle
cronache dei suicidi,
e l’ho visto persino scribacchiato
sul retro degli orari ferroviari.Ha il latrato di un alsaziano a dieta
o il bum-bum di una banda militare?
Si può farne una buona imitazione
su una sega o uno Steinway da concerto?
Quando canta alle feste, è un finimondo?
Apprezzerà soltanto roba classica?
Smetterà se si vuole un po’ di pace?
La verità, vi prego, sull’amore.Sono andato a guardare nel bersò;
lì non c’era mai stato;
ho esplorato il Tamigi a Maidenhead,
e poi l’aria balsamica di Brighton.
Non so che cosa mi cantasse il merlo,
o che cosa dicesse il tulipano,
ma non era nascosto nel pollaio,
e non era nemmeno sotto il letto.Sa fare delle smorfie straordinarie?
Sull’altalena soffre di vertigini?
Passerà tutto il suo tempo alle corse,
o strimpellando corde sbrindellate?
Avrà idee personali sul denaro?
È un buon patriota o mica tanto?
Ne racconta di allegre, anche se spinte?
La verità, vi prego, sull’amore.Mi hanno detto che non puoi dimenticare
quello che provi quando lo incontri,
l’ho cercato da quando ero un bambino
ma non l’ho ancora trovato:
sto per avere trentacinque anni
e ancora non so
che tipo di creatura può essere
che riesce a turbare così.Quando viene, verrà senza avvisare,
proprio mentre mi sto frugando il naso?
Busserà la mattina alla mia porta,
o là sul bus mi pesterà un piede?
Accadrà come quando cambia il tempo?
Sarà cortese o spiccio il suo saluto?
Darà una svolta a tutta la mia vita?
La verità, vi prego, sull’amore.La verità vi prego sull’amore
L’amore è come un un album di fotografie
Uno degli aspetti che più mi ha colpita di La verità, vi prego, sull’amore è il suo essere assolutamente pittorico. Per meglio dire: immediato, come una fotografia in bianco e nero che osservi con attenzione nei dettagli. Un’immagine, un ricordo nel quale ci si immerge volentieri. Sembra quasi un diario in cui Auden raccoglie i suoi ricordi mentre egli stesso viaggia (con il corpo e/o con la mente?). Ci sono immagini di amori vissuti (Ninnananna), di amori sfuggenti (Johnny), ma anche della sensazione di paura e perdita che la guerra porta nelle nostre vite (Oh, cos’è quel rumore), e di consapevolezza verso la vita stessa che sempre va avanti nonostante l’amore perduto.
Ci insegna Auden: pensare serve, trovare ricovero e ristoro in un abbraccio o accasciati sotto un albero quasi a volerci nutrire della sua linfa, anche! Ma ad un certo momento agire e risollevarsi (Sotto un salice prostrato), avendo fiducia che la strada che si sta per imboccare è quella giusta. Insomma guardiamo tutte le fotografie che sono la nostra vita, sfogliamo questo bellissimo album, ci emozioniamo e poi ci rimettiamo in marcia.
Segua al pensiero rapida l’azione.
A che serve pensare?
Sotto un salice prostrato
Penso sia quest’ultima parola: marcia il senso di unire in una stessa raccolta storie/fotografie/poesie di guerra e di amore.
Forse perché ho finito da poco di leggere Se accendono le stelle di Vladimir Majakovkij, eppure trovo in questi due libri dei parallelismi prima di tutto fonetici e poi di ritmo, che ciascuno dei due autori ha conferito ai proprio versi. A pensarci entrambi hanno vissuto a cavallo tra il 1800 e il 1900, seppur Auden negli inglesismi “bene” e Majakovskij nel pieno della rivoluzione russa!
Recensirli “vicini” in termini temporali, è stato un caso interessante!
Per quanto il libro sia smilzo, nel chiuderlo sentirete e vi direte non quanto è grande questo poeta, ma quanto umani siete voi.
Intro: qualche parola per dieci poesie
Che suono ha? L’amore…
…o strimpellando corde sbrindellate?
La verità, vi prego, sull’amore
Oggi, rispondo che l’amore ha il suono di un chitarrista blues che suona solo per te nella sua casa tra le montagne mentre ti guarda dritto in faccia, con i suoi occhi color del cielo ma infiammati come la lava. L’amore ha il suono delle lacrime che cadono di gioia. L’amore ha il suono della natura, dell’acqua, delle foglie e del silenzio rotto solo dal respiro quieto, dai battiti del cuore, dal suono della pelle quando la accarezzi, dalle risate e sorrisi condivisi. E ancora, dal vino che viene versato e goduto come da tutti i suoni che il piacere del corpo e della mente origina.
Questi per me sono i suoni dell’amore, certa che nel tempo saranno la base per altre definizioni.
Wystan Hugh Austen invece, è come se brancolasse nel buio. Ecco allora che cerca un confronto con il lettore, non a caso il titolo originale è Tell me the truth about love, configurandolo alla stregua di una supplica; facendoci naturalmente immaginare un “Oh” all’inizio così da diventare “Oh, ditemi la verità vi prego! sull’amore.”
E nel mentre che la risposta gli arriva (?) vi abbina qualsiasi suono (La verità, vi prego, sull’amore). Come detto, passa da quello rumoroso della guerra, a quello concitato delle corse dei cavalli (La verità, vi prego sull’amore), a quello di un bisbiglio (Ninnananna), di un uomo innamorato che canta per la strada (Una sera che ero uscito a spasso) o gioioso di una festa dove le vesti brillano e tintinnano come anche i gioielli (Johnny).
Udii un innamorato che cantava
Una sera che ero uscito a spasso
E se di suono vogliamo parlare, non ci si può che soffermare sulla musicalità intrinseca dei versi di W.H.Austen! Anche in questo caso il consiglio è leggere le dieci poesie raccolte in La verità, vi prego, sull’amore in lingua inglese originale. Te le farà percepire (o meglio udire) in tutt’altra maniera, specie se scegli di leggerle ad alta voce come ho fatto io. La bellezza di leggere ad alta voce l’ho sperimentata leggendo Le mille e una notte, ma anche le Poesie di amore e libertà di Jacques Prévert, o anche le prime pagine dell’Isolario italiano di Fabio Fiori quando mi sono ritrovata… (ne parlo nell’articolo).
Sarà che Wystan Hugh Auden nasce come drammaturgo (si lo so che con questa parola viene subito in mente Shakespeare), ma in questi versi, soprattutto ascoltando anche la nostra stessa voce mentre li leggiamo, non possiamo fare altro che sorridere per il suono che producono e per l’ironia di cui sono intrisi. Un invito a prendere con ironia la vita stessa? Certamente è questa una buona chiave di lettura.
C’è sempre un’altra storia,
c’è più di quello che si mostra all’occhio.
Alla fine il segreto viene fuori
In amore e in guerra
Si dice che in amore e in guerra tutto è lecito, e lo si dice come se queste due realtà fossero distanti tra di loro. Eppure qui, tra queste pagine, sembra come se questi due grandi temi facciano da pilastri in questa breve raccolta di poesie inglesi. Certamente enfatizzano il concetto chiave che è quello della dualità: parola d’ordine per leggere questo piccola quanto potente raccolta. Tutto in questi versi si muove costantemente fra due metà: tra il tangibile e il perduto, tra ciò che abbiamo e ciò che vorremmo, tra la gioia e la paura, tra la pace e il frastuono.
Ritengo assolutamente ben riuscito il “promemoria” che sempre dobbiamo confrontarci tanto con il dritto che con il rovescio della medaglia, e che tal volta dobbiamo astenerci dal dare per certa una determinata realtà, perché è mutevole per cagione nostra o altrui.
Ciò che conta e che quindi Auden ci insegna, è la caducità della vita (ecco che la guerra diventa simbolo), invitandoci quindi a viverla appieno nel presente senza sprecarne nemmeno un semplice bisbiglio.
[…] ma da questa notte
non un solo bisbiglio, né un pensiero,
non un bacio o uno sguardo sia perduto.
/
[…] but from this night
not a whisper, not a thought,
not a kiss nor look be lost.
Ninnananna
Sinossi
“I temi di queste poesie sono l’amore e la disonestà-i due poli tra i quali ci siamo trovati a soggiornare nel nostro secolo, pronti a gloria Arci della loro occasionale divergenza ma bravissimi, anche quando siamo sfortunati a conciliarli tra loro a fonderli insieme. Ci sono buone ragioni se versi del poeta oscillano tra la più intensa tenerezza e parossismi di indifferenza, e se da questo oscillazioni nasce uno stridente li lirismo che non ha precedenti”. Così scrive Brodskij presentando queste 10 poesie di Wystan Hugh Auden. Composte negli anni 30 e impregnate di un angoscioso “odore del futuro” esse parlano all’amore nella varietà dei suoi stati, dall’esaltazione alla desolazione. Con un vago tono di ballata sul fondo, e quasi sfidando una musica seguirli, questi versi hanno un “timbro tagliente” che incide le parole nella mente annientando ogni ostacolo. Li abbiamo appena letti che già navigano nella nostra circolazione, come qualcosa di intimo e insieme remoto. Accade di rado con la poesia di questo secolo e non meraviglia che numerosissimi lettori li abbiano scoperti di recente: forse da tempo, senza saperlo le stavamo cercando.
Poesie
Info bibliografiche
Titolo originale: Tell me the truth about love (inglese)
Titolo: La verità, vi prego, sull’amore
Autore: Wystan Hugh Auden
Prima edizione: 1976
Prima edizione italiana: 19 novembre 1994
La mia edizione: VIII edizione – Ottobre 2022
Editore italiano: Adelphi
Collana: Piccola Biblioteca Adelphi
Genere: Poesia
Numero di pagine: 68